Pagina:Collodi - Le avventure di Pinocchio, Bemporad, 1892.djvu/56

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Povero Merlo, non l’avesse mai detto! Il Gatto spiccando un gran salto, gli si avventò addosso, e senza dargli nemmeno il tempo di dire ohi, se lo mangiò in un boccone, con le penne e tutto.

Mangiato che l’ebbe e ripulitosi la bocca, chiuse gli occhi daccapo, e ricominciò a fare il cieco come prima.

— Povero Merlo! — disse Pinocchio al Gatto — perchè l’hai trattato così male?

— Ho fatto per dargli una lezione. Così un’altra volta imparerà a non metter bocca nei discorsi degli altri. —

Erano giunti più che a mezza strada, quando la Volpe, fermandosi di punto in bianco, disse al burattino:

— Vuoi tu raddoppiare le tue monete d’oro?

— Cioè?

— Vuoi tu, di cinque miserabili zecchini, farne cento, mille, duemila?

— Magari! e la maniera?

— La maniera è facilissima. Invece di tornartene a casa tua, dovresti venir con noi.

— E dove mi volete condurre?