Pagina:Collodi - Storie allegre.djvu/170

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Vi lascio immaginare se quelle birbe se lo fecero dire due volte! Ridendo e schiamazzando, si schierarono in fila a uso processione: e passando a due per due dinanzi a me, mi strofinarono tutti il loro fazzoletto sul viso! E pensare che fra quei fazzoletti da naso, ve n’erano parecchi che non avevano mai visto in faccia nè la lavandaia nè la stiratora. Meno male che, a quell’età, tutti i nasi son fratelli fra loro!

La lezione fu acerba, ma salutare. Da quel giorno in poi mi persuasi che a fare i molesti e gl’impertinenti, si finisce nelle scuole per perdere la benevolenza del maestro e la simpatia dei nostri compagni. Diventai un buon figliuolo anch’io: rispettavo gli altri, e gli altri rispettavano me: e dopo un mese di lodevoli portamenti, fui nominato daccapo imperatore dei Romani. I Romani però della mia scuola, invece di darmi il titolo di Maestà, continuarono sempre a chiamarmi col modestissimo nome di Collodi.