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Il bastimento sul quale dovevano imbarcarsi, era aspettato di giorno in giorno.

Finalmente il bastimento arrivò.

La sera della partenza, Alfredo e Pipì pranzarono insieme, come erano soliti di fare. E durante il pranzo parlarono di mille cose, dissero un visibilio di barzellette, e risero e stettero allegrissimi come due ragazzi alla vigilia delle vacanze autunnali.

Alzatisi da tavola, Alfredo disse guardando l’orologio:

― Il bastimento parte a mezzanotte. Dunque abbiamo appena un’ora di tempo per dare un’occhiata ai bauli e per vestirci tutt’e due in abito da viaggio.

― In cinque minuti io son pronto ― disse Pipì; e ballando e saltando entrò nella sua camerina.

E quando fu lì, cominciò subito a levarsi la giubbettina di panno nero per infilare una piccola giacca di tela bianca; invece delle scarpine calzò un paio di stivaletti a doppio suolo, e invece del solito cappello si ficcò in testa un elegante berrettino di seta celeste.

Poi andò a guardarsi allo specchio: ma nel mentre che se ne stava tutto contento, pavoneggiandosi e facendo con la bocca e con gli occhi mille versacci grotteschi, sentì un piccolo rumore, come se qualcuno di fuori si arrampicasse per salire fino alla sua finestra di camera.

Da principio ebbe una gran paura: ma, fattosi coraggio, aprì la finestra e vide.... vide due zampe che lo abbracciarono stretto intorno al collo e intese una voce soffocata dalla consolazione e dalla gioia, che mugolava teneramente.

― Oh mio povero Pipì!... Finalmente ti ho ritrovato!