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L’OMINO ANTICIPATO


ossia


LA STORIA DI TUTTI QUEI RAGAZZI

CHE VOGLIONO PARERE UOMINI PRIMA DEL TEMPO




I.


Il signor Gigino.


Quando lo conobbi io, aveva appena dieci anni.

Di nome si chiamava Gigino.

Non era nè bello nè brutto. Aveva un par d’occhietti cerulei; i capelli biondissimi, d’un biondo chiaro come la stoppa; il naso un po’ ritto e voltato in su, e le gambe un tantino magre più del bisogno.

Nell’insieme, poteva dirsi un buon figliuolo. A scuola non faceva miracoli, ma il maestro mostravasi contento: in casa poi era il cucco della mamma e l’occhio diritto del babbo. Guai se le sorelle e i fratelli maggiori avessero torto un capello a Gigino! C’era da far nascere una specie di finimondo.

Volete che vi dica il più gran difetto di questo ragazzo? Durerete fatica a crederlo, eppure è così: il suo più gran difetto era quello di vergognarsi a passar per un ragazzo: voleva per forza parere un giovinotto, un uomo fatto!