Pagina:Collodi - Storie allegre.djvu/90

Da Wikisource.

― 89 ―


XIII.


Pipì riceve una lezione dal coniglio.


Che cos’è stato dell’imperatore Pipì?

Nessuno l’aveva veduto: nessuno sapeva darne contezza. Che fosse fuggito via da qualche finestra? Impossibile: perchè le finestre riscontrate a una a una, furono trovate tutte chiuse dalla parte di dentro. Dunque?...

Fatto sta, che lo cercarono da per tutto. Lo cercarono nell’armadio di camera, nella dispensa della sala da pranzo, nelle stanze di guardaroba, nei sottoscala, in tutti gli sgabuzzini e perfino nelle cantine del palazzo: ma inutilmente. Alla fine, fruga di qui, guarda di là, a qualcuno venne in capo l’idea di dare un’occhiata sotto il letto imperiale. Volete crederlo? Sissignori: l’imperatore era per l’appunto nascosto sotto il letto, e se la dormiva saporitamente. Quale scandalo! Quale orrore!...

― Sire! che cosa fate costì? ― gli domandò il gran cerimoniere, pigliandolo rispettosamente per un orecchio.

― Dormo! ― rispose Pipì, sbadigliando e allungandosi.

― Svegliatevi, e rizzatevi subito in piedi! Non vi vergognate?

― A dir la verità, quando ho sonno davvero non mi sono mai vergognato a dormire.

― Ma perchè addormentarsi in quel luogo? Dov’è, o Sire, la vostra dignità imperiale?

― L’avrò forse dimenticata sotto il letto ― rispose ingenuamente Pipì, il quale non sapeva che cosa fosse questa dignità tanto decantata.