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CAPITOLO DEL TRIONFO DI CRISTO


 
Poichè ’l mio Sol, d’ eterni raggi cinto,
   Nel bel cerchio di latte fè ritorno,
   Dalla propria virtute alzato e spinto;
Già sette volte avea girato intorno
5 I segni, ove ne fa cangiar stagione,
   Chi porta seco in ogni parte il giorno;
E lasciando ’l nemico d’ Orione,
   Spronando i suoi corsier, leggier entrava
   Ad albergar col suo saggio Chirone.
10Tutta ornata di rose allor alzava
   Gli occhi a licenziar l’ ultime stelle
   L’ aurora, e i bei crin d’ or larga mostrava;
Quand’ io le voglie alla ragion rubelle
   Conobbi, essendo ’l dì, che ’l duolo antico
15 Fa, che con maggior forza io rinnovelle.
Allor del pianto amaro al dolce amico
   Pensier, che mi consola, e ben può darmi
   Tutto quel bene, onde ’l mio cor nutrico,
Stanca mi volsi, e ricordar pur parmi,
20 Ch’ egli allor preso avea l’ usate penne
   Per poter poi da terra alta levarmi;
Ma più che nettar dolce un sonno venne,
   E l’ alma, quasi del suo carcer fuore,
   Quel, che dall’ un volea, dall’ altro ottenne:
25E tanto ad alto, ove la scorse Amore,
   Volò, ch’ io vidi la mia luce ardente
   Mostrar più vivo il suo divin splendore.
Era ancor lungi sì, ch’ un’ altra mente
   Non la vedria, che ’l piacer falso in terra
30 Contra ’l dritto voler cieco consente;