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Pagina:Colonna - Rime, 1760.djvu/27

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Vittoria Colonna xxiii

proprio ritratto, di cui l’aveano richiesta1. Il Bembo spezialmente ebbe di lei grandissima opinione, come può agevolmente comprendersi, se si osservi, essersi lui riputato a gloria, che ella avesse dato onorevole giudizio delle sue Poesie, sopra le quali ragionando ella in una sua Lettera, diede tale saggio di dottrina e d’ingegno, che questo

    delle Rime di lei. veggasi il Sonetto del Bembo:

    Alta Colonna, e ferma alle tempeste.

    e quell’altro:

    Caro e sovran dell’età nostra onore.

    come pure:

    Cingi le costei tempie dell’amato

    con cui egli rispose a quello di Vittoria in lode di lui:

    Ahi quanto fu al mio Sole contrario il fato.

    Piacque sì fattamente questo Sonetto al Bembo, che in una sua Lettera al Giovio a pag. 64. Vol. 3. dell’accennata edizione delle sue Opere, chiamollo grave, gentile, ingegnoso, eccellentemente e pensato e disposto e dettato. In lode del medesimo ella compose quell’altro Sonetto:

    Spirto gentil, dal cui gran nome altero.

    al quale il Bembo non rispose, nè so se mai la Marchesana gliel’abbia mandato. Tre Sonetti compose ancora il Guidiccioni in lode della medesima, in uno de’ quali allude al suo valore nel poetare, e principia:

    Se ’l vostro Sol, che nel più ardente vero.

    degli altri due uno comincia:

    Quanto a’ begli occhi vostri, e quanto manca.

    e l’altro:

    Se ben s’erge talor lieto il pensiero.

    V. ancora la Vita di questo celebre Poeta da me scritta, e premessa all’edizion delle sue Rime in Bergamo 1753.

  1. La ringrazia il Guidiccioni, che gli sia stata liberale del suo Ritratto, in una Lettera, che leggesi senza data a pag. 164. Vol. 1. delle Opere di questo Autore in Genova 1749. nella Stamperia Lerziana. Lo stesso fa il Bembo in quella a car. 334. Vol. 3. delle sue Op. dell’accennata edizione.