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Pagina:Colpo d'occhio a Roma.djvu/35

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il soffitto del Tempio. Sotto detto altare evvi una Cappella, chiamata Confessione di S. Lorenzo, dove Pelagio II pose il corpo di tale Santo, e di S. Stefano venuto da Costantinopoli nel 557. Superbi quadri adornano la Basilica, dalla cui sinistra navata si scende a sotterranea Cappella; ove sono ossa d’infiniti Martiri; e da ivi si và alle Catacombe di S. Ciriaca, e annesso Cimiterio con antichi sotterranei. Presso questo Tempio di S. Lorenzo, in adesso uffiziato dei RR. PP. Cappuccini, è oggi l’ampio Camposanto di Roma incominciato nel 1836, e con Cappella in fondo, e decorato nonmeno di portici, di sculture, di iscrizioni infinite. Entro casse di legno si pongono i cadaveri, che poi di notte tempo si conducono mercè grandi carrettoni in questo bipartito terreno offerente un popolo di tombe, ove in un baleno, cenere sopra altra cenere cade!

Sull’edificio chiamato Sessorio, ove s’agitavano cause civili, Costantino, dopo che sua madre S. Elena Imperatrice rinvenne il Legno santo della Croce, eresse la Basilica Sessoriana di S. Croce in Gerusalemme. S’innalza sull’Esquilino 142 metri ed oltre sopra il livello del mare. Presenta un portico adorno di varie colonne, 4 delle quali di granito. L’interno del Tempio è a tre navi con soffitto pitturato dal Giaquinto, con mosaici del Peruzzi, come l’abside è superbo lavoro del Pinturicchio. Colonne 4 di finissima breccia corallina sostengono il baldacchino dell’altar maggiore, e sotto la mensa in un’urna di basalte riposano i Corpi di S. Cesario ed Anastasio. La piccola loggia in alto comunica con una Cappella superiore interna, nella quale fra le insigni Reliquie, evvi il Legno della Croce santa, alcune spine della corona di Gesú, ed uno dei chiodi che lo trafisse. In questo Tempio vi sono quadri dei più illustri autori, affreschi del Pomarancio, bellissimi sepolcri di marmo di vario colore; e nell’annesso Monastero una Biblioteca ricca di libri, e di manoscritti.

S. Sebastiano è pure una delle Basiliche maggiori, e rimane fuori della Porta Appia sopra l’antico Cimiterio di