Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
298 | i n f e r n o |
103Che l’arte vostra quella, quanto puote,
Segue, come il Maestro fa il discente,
Sì che vostr’arte a Dio quasi è nipote.
106Da queste due, se tu ti rechi a mente
Lo Genesis dal principio, convene
Prender sua vita, et avanzar la gente.
109Ma perchè l’usuriere altra via tiene,
Per sè natura, per la sua seguace1
Dispregia, poi che in altro pon la spene.2
112Ma seguimi ora mai, che il gir mi piace,
Che i Pesci guizzan su per l’orizonta,3
E il Carro tutto sopra il Coro giace,4
E il balzo via là oltre si dismonta.5
- ↑ v. 110. C. M. Per sè natura, per sè sua seguace
- ↑ v. 111. Spene; speme per lo scambio dell’m in n, donde in antico andiano per andiamo, con per com ec. E.
- ↑ v. 113. C. M. Orizonta. Parecchi nomi al presente finiti in e, in antico si terminavano anche in a. Flegetonta, pentecosta ec. E.
- ↑ v. 114. sopra il Toro
- ↑ v. 113-115. C. M. Orizonte, - dismonte.
C O M M E N T O
In su l'estremità ec. Qui si comincia lo canto xi nel quale l’autor esce del sesto cerchio et entra nel settimo, e mostra l’ordine di cerchi dei quali à a trattare et eziandio di quelli che à trattato; e dividesi principalmente questo canto in due parti, perchè prima continua ancora della eresia, et incomincia a dimostrare l’ordine del processo, distinguendo li cerchi e li peccati che in esso si puniscono; nella seconda muove Dante uno dubbio del passato, quivi: Et io: Maestro, ec. La prima che sarà la prima lezione si divide in nove parti: imperò che prima pone come vennono in su la ripa dove è il discenso nel vii cerchio; nella seconda pone l’ammonimento che Virgilio dà al modo del discendere, e la dimanda di Dante dell’ordine de’ cerchi e comincia, quivi: Lo nostro scender ec.; nella terza pone lo dichiaramento che comincia a fare Virgilio in generale, quivi: Figliuol mio, ec.; nella quarta pone come Virgilio premette una divi-