Pagina:Commedia - Inferno (Buti).djvu/484

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440 i n f e r n o   xvi. [v. 124-136]


C. XVI — v. 124-136. In questi quattro ternari e uno verso finge l’autor nostro la novità, ch’apparve al nuovo cenno che fece Virgilio, mettendo innanzi una affermazione, dicendo così: Sempre a quel ver, che à faccia; cioè apparenza, di menzogna: cioè di bugia, benchè non sia, Dee l’uom chiuder le labbra; e non dirlo, finch’el puote; et assegna la cagione: Però che sanza colpa fa vergogna: imperò che pare l’uomo bugiardo dicendo il vero; e scusasi dicendo: Ma qui tacer nol posso; io Dante quel vero che à apparenzia di bugia; e la cagione è questa: imperò che nel principio del libro s’obbligò a dir quello ch’era venuto nella sua fantasia, e però quivi nol può tacere, e per le note Di questa Comedia; a confermamento di questo vero aggiugne l’autore lo suo giuramento e serva l’usanza: imperò che ognuno giura comunemente per quello che usa, come il prete che giura per lo sacramento dell’altare, e lo cavaliere per l’onor della cavalleria; e così Dante per le note; cioè per li canti, di questa Comedia. Ecco che manifestamente chiama Comedia l’opera sua: nota tanto è quanto segno di canto, e però si può pigliar per lo canto: ancor nota è la lettera e la scrittura, e così si può pigliar qui. lettor, ti giuro, S’elle non sien di lunga grazia vote; che sarebbe lo contrario del suo desiderio, che a fine che sia in grazia lungo tempo questa sua opera s’affatica, Ch’io vidi; io Dante, per quell’aere grosso e scuro; assai volte à mostrato l’autore che nello inferno à aere grosso e scuro 1: lo vedere di Dante in questa parte fu la considerazione e fantasia sua: le cose che l’uomo fantastica li pare vedere, Venir notando una figura in suso; per l’aere detto di sopra, Maravigliosa ad ogni cuor sicuro; questa figura, come si mosterrà di sotto, significa la fraude la quale si partì del fondo dell’inferno da Lucifero, la quale prima usò ad ingannare li nostri primi parenti. E che questa venisse al gittamento della corda significa che per la considerazione della ipocresia, che è spezie della fraude, elli venne in considerazione della fraude che è suo genere, e veramente la fraude è maravigliosa ad ogni cuore sicuro: imperò che li uomini sicuri, presi dalla fraude se ne maravigliano. Et a mostrare come venia, fa una similitudine che così venia in su, come fa lo marinaio che torna da sferrare l’àncora, dicendo: Sì come torna; notando, colui, che va giuso; in mare, Talora; cioè alcuna volta, a solver; cioè a sferrare, l’àncora, che aggrappa; cioè ch’afferra, A scoglio o altro che nel mare è chiuso; cioè appiattato, Che in su si stende; colui che nuota in su, e da piè si rattrappa; cioè si raccoglie e così tiene suso 2; e così facea quella fiera. E qui finisce il canto xvi.

  1. C. M. scuro, e quanto più scende, più è grosso e scuro: lo vedere
  2. C. M. così vien suso;