Pagina:Commedia - Inferno (Buti).djvu/505

Da Wikisource.
   [v. 94-114] c o m m e n t o 461

giunto da Ercole. Et altri dice che furono tre fratelli ch’ebbono tanta concordia, che si potea dire un’anima in tre corpi; e finge Virgilio che questo mostro sia in inferno, e così l’autor nostro finge per seguitare la poesia sua, che come à posto nelli altri cerchi uno demonio soprastare quel cerchio sotto nome di qualche mostro; così finge qui che questo demonio, che soprasta l’ottavo cerchio, si chiami Gerione e significa il vizio dell’astuzia. Et a figurarlo à posto tre varie forme: imperò che prima li à dato il capo con la faccia d’uomo giusto, le branche pilose di fiera, e l’altro fusto di serpente; e doviamo notare che l’autore prese questa figura della santa Scrittura 1, benchè ci aggiunse, come fece di sopra dell’astuzia 2 detta di sopra. Pone lo Genesis, che è lo primo libro della Bibbia, che lo Lucifero andò a tentare li nostri primi padri in questa prima figura; col volto virgineo e con l’altro fusto di serpente: e perchè fu lo primo che usasse la fraude, però finge l’autore che sì fatta figura fosse quella di Gerione, che significa l’astuzia: e che da lui si partisse, quando venne suso: et a lui ritornasse, quando si dileguò da loro. E questo nome finse alla fiera, perchè Gerione di Spagna fu molto astuto, anzi 3 essa astuzia: e dalli questa figura triplicata, che fu detta di sopra, per dimostrare lo principio, e il mezzo, e il fine di questo vizio, lo cui principio è apparenzia e pretensione 4 di virtù e d’amore; lo suo mezzo è l’operazione fiera e crudele; e lo suo fine è lo velenoso nocimento. Lo principio si nota per la faccia dell’uom giusto; lo mezzo per le branche pilose; e lo fine per lo serpente, che punge pur con la coda bifolcata. E questo finge l’autore a dimostrare questo vizio in suo genere, e per sè; e però s’aggiugne le branche dall’autore: quello che pone 5 la santa Scrittura è posto in atto distinto di tentare e ingannare con parole, che è spezie d’astuzia che si chiama dolo, e però lo figura sanza branche. Le rote larghe e lo scender sia poco; e questo si convenia litteralmente allo scender; et allegoricamente significa che ampiamente e pianamente si vuole scendere per li gradi dell’astuzia, a volerli ben conoscere: Pensa la nuova soma che tu ài; che porti Dante che è vivo che suoli portare pur li morti; e per questo vuole dimostrare che l’astuzia suole pur portare li fraudulenti, i quali sempre in quella pensano et aoperansi: ora portava Dante ch’era netto di quel vizio. Come la navicella; qui fa una comparazione, o vero una similitudine, mostrando lo movimento di Gerione alla navicella quando si muove, dicendo: esce del loco; ove è portata, In dietro in dietro; tirandosi; sì quindi si tolse;

  1. C. M. dalla suprascritta Scrittura,
  2. C. M. della statua ditta
  3. C. M. astuto, anco essa astuzia:
  4. C. M. e presentazione di virtù
  5. C. M. dall’autore oltra quello che pone la suprascritta Scrittura e posto con atto distinto con tentare