Pagina:Commedia - Inferno (Buti).djvu/590

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tamente adopera in questo; e similmente il corruttore. E sono nella pegola bogliente, in quanto l’uno e l’altro è nell’avarizia inveschiato la quale sempre bolle; sono similmente nella nerezza et oscurità, quanto alla coscienzia che non è chiara, e quanto alla fama; sono inveschiati in quanto sono imbruttiti 1 d’uno peccato medesimo di fraude, con che l’uno inveschia l’altro et inganna; sono uncinati: imperò che l’uno tira e sgraffia, rapendo dall’altro: lo corrotto con l’opera del suo ofizio straccia lo corruttore, e corrottore 2 con la pecunia straccia lo corrotto, togliendogli la giustizia e la fama; sono guardati dalli demoni, detti Malebranche, coi graffi, in quanto l’uno e l’altro continuamente è tentato di rapire. Et a dimostrare le soprascritte pene, l’autore induce una bella similitudine, dicendo: Quale nell’arzanà de’ Viniziani; arzanà 3 è luogo ove si tengono e serbano, e si fanno li navili; li Viniziani sono cittadini di Vinegia la qual città è nell’ultima parte della Lombardia in verso levante, posta in acqua sì, che tutti sono navicanti, e per li tanti navili et artifici che vi si fanno più che nell’altre arzanà, però disse più tosto di quella, Bolle l’inverno; cioè di verno, perchè il verno, quando non si navica s’acconciano i legni, la tenace pece; questo adiettivo tenace si conviene alla pece, Per ripalmar; cioè impeciare, i lor legni non sani; cioè i navili che sono rotti per li viaggi che ànno fatti, Che; cioè li quali, navicar non ponno; se non s’acconciano, e in quella vece; cioè in quella condizione: imperò che son rotti; o in quella vece; cioè in quella volta, et allora va con quello che è di sopra, o vogliamo mandarlo a quello che è detto di sopra, dicendo in quello così fatto esercizio o vero vicenda a potere navicare; o in quella vece; cioè in vece di quel tempo che’ navichieri non li possono aoperare a viaggi utili a loro, fanno l’altro loro utile e comodo in quella vece et in quello scambio; cioè ch’elli racconciano e fortificano a potere navicare, Chi fa suo legno nuovo: delli maestri che sono nell’arzanà detta di sopra, e chi ristoppa Le coste a quel che più viaggi fece; a fine di poter navicare, Chi ribatte da proda e chi da poppa; per istoppinare: proda è la parte d’inanzi del legno, e poppa è quella di rieto, Altri fan remi; cioè li remai, ed altri volgen sarte: cioè li canapai che le volgono a torno, o vogliamo dire che li marinai le volgono quando l’ànno operate, Chi terzeruolo et artimon rintoppa; cioè rappezza: artimone è la maggior vela che abbia la nave, terzeruolo è la minore: imperò che la nave porta tre vele; una grande che si chiama artimone; una

  1. C. M. sono bruttati d’uno peccato
  2. C. M. e lo corruttore con
  3. C. M. tersana è luogo di navili dove si serbano e dove si fanno, de’ Veneziani; questi sono