Pagina:Commedia - Inferno (Imola).djvu/35

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INCOMINCIA IL COMMENTARIO
DEL MAESTRO BENVENUTO DA IMOLA SOPRA L'INFERNO DEL POETA
DANTE ALIGHIERI DI FIRENZE - IN PRIMA SI PONE
L' EPITAFIO DI DANTE - POI LA ORIGINE DE' SIGNORI
MARCHESI D' ESTE.

EPITAFIO



Vivo scesi all'inferno e i pigri stagni,
E i dritti dell'impero, e i fortunati
Del ciel cantando insin che piacque al fato;
Ma poichè la miglior parte a più lieta
Stanza volò seco l'Autor recando
Felice abitatore in seno agli astri,
Dante chiuso qui son, esul dolente
Dalla terra natal, nato in Firenze,
Madre gentil, a me d'amor matrigna.

ORIGINE DEGLI ESTENSI


Qui pur l'eccelso Nicolò risplende
Di belle laudi, e di più accesa luce
Per la gloria degli avi, e origin chiara,
Ma più per la virtute in se secura
Di tutti oltrepassar che han scettro in pugno;
Tutti già vinse per clemenza, e in puri
Atti e costumi, e pari a lui non trova
La regal maestade ovunque il cerchi
Tra gl'italici duchi, e re possenti.

A testimonianza del filosofo la giocondissima arte poetica fin dal primo esordire trasse sua origine da ciò che più nobile si reputa nel mondo; coll'opera della quale, o chiarissimo Principe, si ottiene che la spenta virtù de' personaggi che furono in rinomanza risorga ad eterna vita al suono della poetica tromba per tutto il mondo celebrata: del ministero di cui hanno in questi tempi d'uopo le gesta de' tuoi antenati, omai per