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148 INFERNO. — Canto IV. Verso 132 a 138

     Seder tra filosofica famiglia.
Tutti lo miran, tutti onor gli fanno.1
     Quivi vid’io e Socrate e Platone,
     Che innanzi agli altri più presso gli stanno. 135
Democrito, che il mondo a caso pone,
     Diogenes, Anassagora e Tale,
     Empedocles, Eraclito e Zenone:

  1. V. 133. Non ammirano come la Nidob. e altri hanno: ma mirano per le ragioni del Foscolo, e perchè in lui fissavano gli occhi con rispetto; qui il Witte
    cammina bene colla Vindelina e il R il BG, il Val. 1399 i Cod. Cort. Gaet. Antin. Viv. 4 Patav. BS, BP, BU. BV. e il Laur. XL, 7. Come mai il Nidobeato guastò ciò che di bene la Vindelina aveva? Molto fu lodato, non sempre meritevole.




134. Furono due filosofi, li quali conficenno similmente libri, de’quali molti fece brugiare Aristotile chi dice per invidia, chi per schifare confusione.

136. Questo fu uno filosofo, il quale tenne che l’mondo fusse a caso e a fortuna, imaginando che era uno luogo, lo quale elli apellava Caos, e dicea che in quel Caos era in confuso tutte le particularità, le quali a casu, cioè senza cagione, si coniungeano insieme, e faceano e uomini e buoi e asini e cavalli e albori e tutte le altre spezie; poi in capo d’alcuno tempo tutti ritornavano in lo ditto Caos a stare in confusione insieme, e apellava lo detto tempo della confusione, d’amicizia, come cosa amichevolmente stata insieme: in lo tempo ch’erano le spezie e le cose mondane per singulo apellavano tempo di lite, la quale oppinione è riprovata per Aristotile si in lo libro della Fisica, come in lo libro dell’Anima. 137. Tutti questi furono filosofi, li quali ebbeno diverse oppinioni de’ principii naturali. Alcuno ponea le contradditorie insieme essere false, e così seguia ogni cosa essere falsa; e alcuni poneano che quello di che si generava si gli era inanzi che quello che poi si generava; e alcuni poneano ogni cosa essere si infusa che inanzi che si potesse rispondere ad una questione ogni cosa era mutata, che solo rispondea collo ditto a chi lo domandava; e alcuni negavano lo movimento dicendo che ogni moto retto non potea essere perchè bisognava che la cosa mossa passasse per certo spazio e ogni spazio è divisibile in infinito; sichè impossibile era a transire in infinito. Altri erano che poneano vacuo. Altri erano che ogni cosa si generasse di atomi e in quelli si resolvessono. Altri erano che poneano l’anima dispartirsi dal cielo, e quando moriva1tornava al cielo. Altri poneano idee separate, e quelle faceano principio delle naturali spezie. Altri negava lo senso. Altri non approvava se non quello che appariva a senso.

  1. Tutti i Codici portano così come abbiamo stampato, e già stampò il Vindelino ed ha il BG. La elissi fattasi nella testa del Lana deve essere spiegata, così: e quando il corpo moriva, l’anima tornava al Cielo. Elissi in lui non rare.