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240 INFERNO. — Canto XII. Verso 15

     Sì come quei, cui Tira dentro fiacca. 15




dire: Minos tornerà ad assedio ad Atene, dicoti che non farà per per due ragioni; l’una che non li bisognerà più lo cibo per lo Minotauro perchè sarà morto, l'altra per mio amore, ch’elli sapendo ch’io sia tua moglieri e tu signore della terra, non ti verrà contra. A Teseo parve ragionevile questo e forse sforzò un poco lo parere; per amore di scampare la vita promise alla donna il suo piacere. Questa così l’insegnò: tuòi un ghiomo di spago, e quando tu entrerai nel labirinto, lega l’uno capo alla porta dell’intrata, poi va tanto quanto la via ti mena, tanto che tu trovi lo mostro; quando l’arai trovato fa che abbibtre ballotte grosse, come hai lo pugno, di cera impeciata ed avenenata; quand’elli te vedrà, per la fame rabiosa ch’elli ha, elli aprirà la bocca, e tu ne li gitta una: questi la inghiottirà e riaprirà la bocca, e tu li getta l’altra: questa masticherà un poco, ma per la rabbia la inghiottirà e riaprirà la bocca, e tu gitta la terza. Questi per le due ch’avrà avute prima si metterà a masticarla, e quanto più elli la biascierà tanto se li impaccierà più coi denti , e tu allora sii presto ed abbi una mazza di ferro ed ancidelo. Poi te na torna drieto al filo del ghiomo del spago, e sia apparecchiato lo tuo naviglio, ed io serò presta, ed anderèmone insieme. E sovra tutto li proferse: io menerò meco mia sorore Fedra, e daremola per mogliere ad Ippolito tuo figliuolo, sichè saremo di parentado sì stretti insieme, che Minos non farà alcuna novitade.

Come fu fatto l'ordinamento così fece Teseo. Morto che elli ebbe lo Minotauro venne a nave; e queste due sorelle con suoi arnesi funno lie , e entronno in nave, e comincionno a venire verso Atene; tutta volta tanto allegri del suo prospero pensieri, che non s’avideno, che traducevano le vele nere. Teseo nel naviglio andava dandosi buon tempo e diletto con Adriana. Rincrescendoli ella, prese amore secreto a Fedra. Disceseno ad uno scoglio e dormendo Adriana, montò in naviglio con Fedra, e lassonnola lie. Adriana quando si destò e si vide cosi abandonata, fece grandissimo pianto e lamento; a Bacco ne venne pietà e trasmisela in cielo e fèlla costellazione della corona, perch’era di schiatta reale: la qual constellazione è in ostro come appare nello Almagesto di Tolomeo.

Lo padre di Teseo, aspettando novelle di suo figliuolo, continuo era suso una torre e guardava in mare: quando vide tornare lo navilio colle vele nere, per dolore ed ira, credendo che 'l figliuolo fosse morto, si gittò giuso dalla torre e morì.

Quando Teseo fu tornato, e trovò che 'l padre era morto, funne molto tribolato, ma non ne potea fare altro: succedette nel ducato d’Atene, tenendo Fedra per sua mogliere.

In processo di tempo la detta donna si ripensò come doveva esser moglier d’Ippolito, invaghìo di lui, e volle ch’elli giacesse con lei. Costui si recusò di far ciò, ond’ella si lamentò a Teseo ch’ello l'avea voluto sforzare. Teseo assalito da ira cercava