Pagina:Commedia - Inferno (Lana).djvu/294

Da Wikisource.
290 INFERNO, — Canto XVI. Verso 35 a 48

     Tutto che nudo e dipelato vada, 35
     Fu di grado maggior che tu non credi.
Nepote fu della buona Gualdrada:
     Guidoguerra ebbe nome, ed in sua vita
     Fece col senno assai e con la spada.
L’altro che appresso me la rena trita,140
     È Tegghiaio Aldobrandi, la cui voce
     Nel mondo su dovrebbe esser gradita.
Ed io, che posto son con loro in croce
     Jacopo Rusticucci fui: e certo
     La fiera moglie più ch’altro mi nuoce. 45
S’io fussi stato dal fuoco coverto,
     Gittato mi sarei tra lor di sotto,
     E credo che il Dottor l’avria sofferto.


  1. V. 40. Lascio rena e tolgo l'a perchè arena raro è usala. Qui poi vale sabbione. Rena è anche nel canto XVIII, 55, e il R. lo vuole, e oltre ai già vrduti mi sostengono i Cod. Land., tre dell’Università bolognese, BP , il Laur. XL, 7, e altri. Il BS con alcuni ha terra.




ma Gualdrada 1 della qual discesen li conti Guidi da Modigliana, sichè questi fu Guidoguerra dei detti conti, il qual fece molto e di senno e di spada nel tempo che lo re Carlo venne in Firenze e in Toscana. E fra l'altre cose che si narran del detto Guido, si dice che ’l detto re Carlo per lo suo senno e prodezza vinse in Puglia lo re Manfredo.

V. 40. L’altro ch’apresso. Or dice del secondo che è Tegghiaio degli Aldobrandeschi, li quali sono gentili uomini di Firenze; fu valorosa e savia persona.

43. Poich’ha detto de’due suoi compagni, dice ora di sè medesimo, il quale fu meser Jacomo Rustigucci similemente valorosa e saputa persona. E soggiunge che è la cagione ch’ello è in tal vizio, e dice che ebbe una si diversa e malvagia moglie che per quello impeto odiò ogni femmina, e tornossi a maschi.

46. Cioè che s’ello fosse stato allegerato dal fuoco2 elli per la grande fama e onorevile di quelli si sarebbe gittato tra essi e voluto essere di lor brigata; e soggiunge che Virgilio si sarebbe di ciò contentato.

49. Quasi a dire: io temea della pena ch’elli aveano. E tacitamente dice qui l'autore come in sua vita la familiaritade feminile ebbe in dispetto, e se non fosse la paura di cadere in quel vizio,

  1. Così anche Dante e l’Ottimo e altri Cod. fra cui il Laur. XL, 7 e il XC, 121, che segue la stampa: Figliuolo hanno altri Codici e il Riccardiano, e Laur. XC. 121 che segue il Riccacdiano. Guidoguerra poteva anche dirsi figliuolo perchè di vero era figliuolo di Ruggieri, figliuolo della Gualdrada, moglie del conte Guido vecchio.
  2. R. e M hanno affidato; e questa voce più giusta vale messo in sicuro.