Pagina:Commedia - Inferno (Lana).djvu/298

Da Wikisource.
294 INFERNO. — Canto XVI. Verso 92 a 108

     Che il suon dell’acqua n’era sì vicino,
     Che per parlar saremmo appena, uditi.
Come quel fiume, che ha proprio cammino
     Prima da monte Veso in ver levante 95
     Dalla sinistra costa d’Apennino,
Che si chiama Acquacheta suso, avante
     Che si divalli giù nel basso letto,
     E a Forlì di quel nome è vacante.
Rimbomba là sovra san Benedetto 100
     Dall’alpe, per cadere ad ima scesa.
     Ove dovea per mille esser ricetto;1
Così, giù d’una ripa dìscoscesa.
     Sentimmo risonar quell’acqua tinta,2
     Sì che in poch’ ora avrìa l’orecchia offesa. 105
Io aveva una corda intorno cinta,
     E con essa pensai alcuna volta
     Prender la lonza alla pelle dipinta.


  1. 102. Ove dovea hanno anche R. e la Vinci, e i Cod. che li seguono; e il Land. BU, BF, BS. BP. I quallro fiorentini posero dovria che esprime obbligo o desiderio, invece di memoria d’un disegno fatto e non mantenuto. Al Cod. BS fu raso mille e messo 6 mille’.
  2. V. 104. Ricevo il sentimmo del Laur. XL, 7, del Cortonese , del Gaetani, del Berlinese, molto più giusto che il comune trovammo.




V. 94. Qui fa per esemplo la comparazione che sicome quel fiume che è appellato Acquacheta, che discende della montagna di San Benedetto, ed ha suo principio in Apennino, che sono questi luoghi tra Parma e Lucca, fa grande caduta, e con molto rumore, e poi si divalla e vae a Farli, ed è appellato Livia; così el simile sonito facea l’acqua dell’inferno che cambiava nome di Flegetonta in Cocito, com’è detto1.

106. Io avea una corda. Per questa corda intende Dante la fraudolenzia, la quale è aggroppata e involta di sagacitade e di ingegni; e soggiunge che credette molte volte per fraude prendere beni temporali, e vanagloriavasi d’acquistar quelli; e pero dice: la leonza, sicome nel primo capitolo è trattato.

  1. Nel R. è un richiamo «alle, lor grida», ma che chiaramente si riferisce alle parole ove dovea per mille (vers. 102) «In la discesa, overo nella costa di questi monti appellati Apennino apresso ’l detto fiume, poich’è partito dal munisiero di San Benedetto, si è un altro munisterio de’ frati dell’ordine di San Bernardo, nel quale l’autore dovea essere ricevuto per frate, ed avea proposto in quell’ordine consumare sua vita; e dice mile, cioè cavaliero, perchè la Scrittura santa appella la vita umana sovraterra religiosa militia, quia quandiu vivit tentationibus vexatur». Dice il Boccaccio (o chi fece il Commento che passa in suo nome) che fu a quel Monìsterio, e là seppe che quelli conti, i quali eran signori di quel