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INFERNO. — Canto XVII. Verso 112 a 128 309

Che fu la mia, quando vidi ch’i’ era
     Nell’ aer d’ogni parte, e vidi spenta
     Ogni veduta, fuor che della fiera.
Ella sen va notando lenta lenta; 115
     Ruota e discende, ma non me n’accorgo,
     Se non ch’al viso disotto mi venta. *
I’sentia già dalla man destra il gorgo
     Par sotto noi un orribile stroscio;
     Per che con gli occhi in giù la testa sporgo. 120
Allor fu’ io più timido allo scoscio:
     Perocch’io vidi fuochi, e sentii pianti;
     Ond’io tremando tutto mi raccoscio.
E vidi poi, che nol vedea davanti,
     Lo scendere e il girar per li gran mali 125
     Che s’appressavan da diversi canti.
Come il falcon ch’è stato assai sull’ali,
     Che senza veder logoro o uccello,




sentii su la fiera, e non mi vidi intorno alcuna cosa, salvo che la predetta fiera; e però dice: ogni veduta, fuor che della fiera.

Or l’allegorìa della detta favola si è die la giovine presunzione conduce l’uomo spesso a morte. Così aviene dei fraudolenti, li quali per suoi ingegni credeno e ingannano altri; sì sono presuntuosi e non si accorgeno dell’abisso là dove elli caggiono, lo quale è sì impio che non hae misericordia alcuna nè rimedio: e non li vale l’essere castigati, dottrinati e ammaestrati, che pur seguono sua legiadrìa.

V. 115. Segue suo poema come appar nel testo e soggiunge che non vedea altro che la fiera dov’era suso, e però non si potea accorgere di suo movimento, salvo che sentia che di sotto li venia vento al viso, e questo era segno ch’elli discendea.

118. Cioè ch’erano già sì calati ch’elli udìa lo remore del Cocito fiume; poi dice come si mise a guardare e cominciò a distinguere fuochi alla vista, e allo udito udìa li venti, le quali cose li accresceano continuo paura.

124. Mostra come s’accorgea del suo discendere e come roteava per l’aire e come s’avvicinava a certe parti di là giuso.

127. Come ’l falcon. Or qui fa comparazione che sicome lo falcone ha roteato per l’aire una pezza, poi tutto serrato descende a un luogo, ed allora el falconieri temendo di perderlo, dice lamentandosi.

128. Così quella fiera quand’ebbe avisato lo luogo dove il volea porre, tutta serrata e chiusa sì si affissò e calò in quel luogo là dov’era lo principio dell’ottavo circolo: e come li ebbe messi giuso in terra, sì si dileguò con uno movimento così velocissimo, come fa la corda della balestra dalla nocetta quando scocca.

E qui si compie la sentenzia del XVII capitolo.