Pagina:Commedia - Inferno (Lana).djvu/344

Da Wikisource.
340 INFERNO. — Canto XX.

nella mano, uno d’una dura n’avrà poche; a quelle della molle si segue che è intellettuale persona e per cousequens savio, l’opposito in complessione, e l’opposito in effetto1. E così circa le naturali cose hanno alcuno vero; circa le altre cose non ve n’è altro che, com’è detto, rivelazioni diaboliche e patti taciti o espressi: e però quelli che per tale modo vogliono sapere del futuro dannevole alla ragione, sono per la ragione puniti e perduti, stimolati da pena dello inferno.

Per lo terzo predetto modo possono sapere li uomini delle cose che sono a venire secondo naturale ordine, il quale procede uniforme e d’uno modo, e procederà fino che ’l piacerà a quello creatore che lo produsse, di non essere in essere, lo quale ordine consueto è appellato natural modo; ed è proprio alli uomini secondo lo predetto modo poter sapere de futuris di quelli effetti li quali sono prodotti per cagioni necessarie. Circa la qual scibilitate è da sapere che colui, che dee sapere de futuris, non lo può sapere in proprio atto della cosa di chi elli ha speculazioni, ma puòllo sapere in la sua cagione, e cognosciuta quella e lo modo del suo procedere, può predire: così sarà.

Or elli è da sapere ch’elli è tre modi di cagioni. Lo primo modo di cagione è appellato necessario in per quello che di necessità produce lo suo effetto, e mai non falla, sicome quando la luna si congiunge col sole in capo di Dragone o in cauda; li quali luoghi sono una intersecazione di circoli, li quali congiungeno in punto, come appare nella teorica de’ pianeti, sì che di necessità la luna s’interpone tra lo nostro viso e lo corpo del sol, e per consequens è ecclessis

Lo secondo modo è appellato contingente in per quello che produce lo suo effetto per più fiate, ma alcuna volta falla, sicome quando alcuna conjunzione è o aspetto di pianeto a pianeto, o da pianeto ad imagini, le quali perduceno mutazioni in lo tempo, o in l’umido in secco, o in caldo o in freddo; si come appare in libro Conjunctionum Albumazar ed in, eiusdem, Floribus2; ma alcuna fiata falla e raro.

Lo terzo modo di cagioni son quelle che produceno bene effetti, ma essi sono sudditi a libero arbitrio e alla voluntade umana, e però che a singolare regola sono sottoposte, non ne può essere scienzia.

Chiaro appare adonqua che l’uomo naturalmente può sapere de futuris efectibus, che sono sottoposti alle cagioni necessarie, sicome eclissi, overo obscurazione di sole o di luna, di avenire in l’anno quattro tempi come primavera, state, autunno e verno, di essere il die naturale XXIIII ore e simili. E perchè l’uomo predica per questo modo tali effetti, non cade in vizio.

  1. Da questo punto sino al § Or elli è da sapere, manca all’ Ottimo.
  2. Glafar-ben-Mohammed-ben-Omer-Abù-Màsciàr, astronomo ed astrologo arabo di Balk nel Corassan morto di 77 anni nel 883. Qui si cita il Tractatus Florum astrologia.