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INFERNO. — Canto XXV. Verso 55 a 75 407

Gli diretani alle cosce distese, 55
     E miseli la coda intrambedue1
     E dietro per le ren su la ritese.
Ellera abbarbicata mai non fue
     Ad al ber sì, come 1’orribil fiera
     Per l’altrui membra avviticchiò le sue: 60
Poi s’appiccar, come di calda cera
     Fossero stati, e mischiar lor colore;
     Nè l’un nè l’altro già parea quel ch’era:
Come procede innanzi dall’ardore
     Per lo papiro suso un color bruno 65
     Che non è nero ancora, e il bianco more.
Gli altri duo riguardavano, e ciascuno
     Gridava: me, Agnèl, come ti muti!
     Vedi che già non se’ nè due nè uno.
Già eran li duo capi un divenuti, 70
     Quando n’apparver due figure miste
     In una faccia , ov’eran due perduti.
Fersi le braccia due di quattro liste;
     Le cosce colle gambe, il ventre e il casso
     Divenner membra che non fur mai viste. 75


  1. V. 56. Chi scrisse tr’ambedue seguì la Vind. correggendola perchè ha intrambedue come il Cass. non credo ben facesse sebbene sianci Cod. deigni die l’hanno. Il Cod. R. ha tramendue come preso il Foscolo. Io noto che più spesso Dante usò ambeedue, che amendue; e noto altresì che il tra segna uno spazio sul medesimo piano avendo all’un lato e all’altro alcun che; intra significa dentro e tra insieme; e qui si tratta di una coda che passa tra una coscia e l’altra, e passando innanzi va a ritendersi dietro su per le reni. Tengo e offro per eccellente la lezione della Vindelina e del Codice di Montecassino.




V. 64. Poich’ ha detto la trasformazione dà esemplo del colore, e dice che sicome lo papiro, o carta banibasina è bianca, e ardendo, di cenerogna diventa nera 1 così questi due animali di diversi colori uniti, uno terzo colore generonno.

66. Dice seguendo lo poema che i compagni, veggendo lo predetto così trasformato, si lamentavano dicendo tra loro: Ohimè! elli non è nè due nè uno.

68. O me, agnel, come, qui ragionando del predetto peccatore lo nomaro e disseno: Agnello come tu mucci! quasi a dire: la tua forma fugge. Fu predetto messer Agnello de’ Brunelleschi di Firenze, il quale per esemplo l’autore aduce per vizioso in vizio di latrocinio e in la seconda condizione.

70. Riepiloga l’autore la unione predetta, come appar nel testo.

75. Quasi maravigliose e nuove.


  1. Il Cod. R ha » carta bambasina (bambagina Bg) è bianca, e ardendola diventa negra, ma il copista dopo ardendola aveva scritto di g, che poi can-