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INFERNO. — Canto XXXIII. Verso 133 a 142 451

E perchè tu di me novella porti,
     Sappi ch’io son Bertram dal Bornio, quelli
     Che al Re giovane diedi i mai conforti.1135
Io feci il padre e il figlio in sè ribelli:
     Achitòfel non fe’ più d’Absalone
     E di David co’ malvagi pungelli.
Perch’io partii così giunte persone,
     Partito porto il mio cerebro, lasso! 140
     Dal suo principio ch’è in questo troncone.
Così s’osserva in me lo contrappasso.


  1. V. 155 Tengo colla Crusca col CXXVIII e il LII marciani i ma’ por sopprimere almeno uno dei tanti i di che guaisce il verso. Witte evitò pure un i, ma sopprimendo l'articolo che tutti i Cod. migliori hanno, e devono avere per esprimere cosa determinata e nota.

    Rimetto giovane dove molti hanno Giovanni o vel ritornarono sì come fece il Witte. L’Estense, due Riccardiani, il Bartoliniano, il Florio, il Viv., due patav., BS, hanno assolutamente giovane, e Re giovane è nelle Cento novelle e in lor Codici del secolo XIII; i quali camminano secondo la Storia correttrice d’ogni sproposito quantunque antico. Il re giovane fu Errico non Giovanni, che per gli istigamenti di Beltrame; guerreggiò prima il fratello Riccardo, poi si voltò contro il padre. Vedi nella serie le XIX e XX di quelle novelle. Ne scrisse anche il Blanc, ed oggi, senza nuove, il Cerrotti.

    V. 157. Lo stesso Witle trovato in alcuni Cod. Ansalone per Absalonne lascia questo e prende quello. La Vind. ha Absolone in testo e Assalone in Commento; e Absalone tennero tutti e tengo anch’io, ch’è il vero.




V. 137. Achitofel non fe’. Fa comparazione dallo scandalo predetto a quello che per Achitofel fu seminato tra Assalonne e David suo padre, della qual scisma mori Assalonne e ’l padre tutto tempo ne fu tribolato, sicome è scritto in lo II libro de’ Re, capitolo XV, XVI, XVII. 139. Perch’io partii. Conclude Beltramo la cagione del modo della sua pena.

E qui si compie la sentenzia del presente capitolo.




Nota. L’Ottimo non ha freso dal Lana che buon tratto della, chiosa al v. diciassettesinio e quattro linee a quella del sessantunesimo su Pier di Medicina. Di Maometto è quello che già annunziai nella nota, della pag. 444 e della seguente.