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CANTO VII. t3 22. Che tutto l'oro eh' è sotto la luna, E che già fu, di quest'anime stanche Non poterrebbe farne posar una. — 23. — Maestro (dissi lui), or mi di' anche: Questa Fortuna di che tu mi tocche, Che è, che i ben' del mondo ha sì tra branche? — 24. E quegli a me: — O creature sciocche, Quanta ignoranza è quella che v'offende! Or vo'cbe tu mia sentenza n' imbocche. 25. Colui lo cui saver tutto trascende, Fece li Cieli, e die lor chi conduce (Sì ch'ogni parte ad ogni paite splende), 26. Distribuendo ugualmente la luce: Similemente agli splendor' mondani Ordinò general ministra e duce, 27. Che permutasse a tempo li ben' vani Di gente in gente, e d' uno in altro sangue, Oltre la difension de' senni umani. 22. (SD Luna. Dan , IX, 42 : Mìle Vappetito, e questa fa il peccato mag- (inai mai «un fu sotto tiUto il ci>lo. giO'e. (F) Pjsar la una lan/one di'"e 25 (L' Cnhii : Dio. — Chi: un ch<> le ricchezze racoiie Nonpo<son Angelo. — Otjni: ogni sfera na uno qn'iet -r , ma dan più cura (Iti'é la spirito '•orri,o«in if^uie. beUt'x senza pace (Inf f . B .ezio , (F) Sirer. Psil. CHI. 24 : Tutto cicalo nel Coovivo'lV <2i: Seqìi'in^a fare ti in xnpi^nza < XLVi. =•; Della rem colg" tornare tmb'ifo dal cea sapienza di lai non e ?iumerfamiJliHre alia Sorn- Bòa detti ricihezza largisca, Vuma- ma. — Fere. P-tal . XCV, .*> : Ccelos na (jenerazione nonceiseià di pian- Jecit —Conduce Pir. IleXXViH. gere. ' Ad Ejti. VI, i2: Principe^ et pote- 33. (F) Branche Parola di spregio. state< (d^ali ang-li, assoimameme). Onde Virgilio lo riprende, e dimo- — Sfjlenie kWo splendore di ogni stra ciie la Fortuna è spirito cele- cielo risponde u^i lame spirituale; ste minist'O d' Dio. e da qn^^sio diretti tutti i cieli r'flet- 24. (L) Sentenza: rag'onampnto. tono la propria ìnca a vicenda in (FL> Se'tfe'tza Modo comune armonica pnipuz-one. ai L^tmi — i '«bocche Li scienza ha 25 (Li Splendor': di ricchezza, In lui sovente fiacura di cibo: ma potere e fama. — Mlnistra^^: la For- qui gii è rimprovero, quasi a bimbo luna, angelo, da imh')'^are (F) Di'ilribuenlo. Som : Nulla ìF) Ignoranza Nella Monarchia vieta dire rheuii anpeUin e-fo-i /u- parla d^^lu i^nor mtia regata afque rono per di ino colere fliit.ibnìii ai principuin toliain. >om : l'onoranza amministrare i co- pi inferioii. i su- deW inteHe'to talcolli precp.de i' m perititi a« amninidraie i corpi su~ din. 'Zione •ieli.'nppeUfo ei e cagimie perfori i supremi ad assidete in- di quella; e pero qnant émaggio>e nunzi a Dio. l'ignoranza, pm scema il pece ito e 27. (L) Oltre: il senno umano non lo fa involontario; ma c'èun'igno- può difenderli né vietarne la per- ranza che segue aìV incUnazioìte del- dita.