Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/233

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CANTO X. lai 27. Ma non cinquanta volte fia raccesa La faccia della Donna che qui regge, Che tu saprai quanto quell'arte pesa. 28. Deh, se tu mai nel dolce mondo regge, Dimmi: perchè quel popolo è sì empio IiKJontr'a' miei, in ciascuna sua legge? — 29. Ond'io a lui: — Lo strazio e 1 grande scempio Che fece l'Arbia colorata in rosso, Tale orazion fa far nel nostro tempio. — 30. Poi ch'ebbe sospirando il capo scosso: — A ciò non fu' io sol, disse : né certo Senza cagion sarei con gli altri mosso. 3L Ma fu' io sol, colà dove sofferto Fu per ciascun di tórre via Fiorenza, Colui che la difesi a viso aperto. — 32. — Deh, se riposi mai vostra semenza (Prega' io lui), solvetemi quel nodo Che qui ha 'nviluppata mia sentenza. 27. (L) Volte : mesi. — Donna. 29. (SL) Arbia. Fiume presso Mon- Praserpina eh' è luna in cielo. — taperti nel Senese, dove fu data la Qui : in Inferno. — Arte: di ritor- baitaglia, dopo la quale i Gueili flo- iiare. — Pe<a : è dinicile e dura. renilni andarono fuoruscili co' Guelfi {SL> Ricceia. Georg. , l : Ac- di Fisioja e di Prato. Gli liberti sol- cendit lumina vesper- — Donna, toposero la citia a re Manfredi, fin- Ma., VI • Dominam Ditis. — Stprai. che, vmciiore 1' Angioino, andarono Le pratiche dei Cardinale Alheriini, in bando {Machiav , Ist. Fior., lib.II.] mandato nel maggio dei 1304 da Be- — Ros$0. L'Ariosto quasi sempre più nedetto XI per far rientrare in Fi- hniiìì\(io. ^er-fai'lejarrerbe*i sangue renze gli Usciti, tornarono vane rosse — Tempio. Dino: Tennono con- 2». (L) Se..: cosi. — Ri'gge: rie- siglio nella chiesa di San Giovanni, da, ritorni -- Empio : spietato. — 30 (L)» A : a combitltere Firenze. Miei: agli liberti. — Sirei : mi sarei. (SL) Se. Modo frequente in (SL) Cagion E^ule, perseguì- Dante per conciliare favore al iiscor- tato. Scuse (he Dame prepara a sé so, Bue, IX : Sic tua Ojrneaa fu- stesso. — Altri. Vili. , VI : 1 conti giant exantina taxos... Incipe. — Guidi e i senesi e i Pisani, e anco Aia» qui é intensivo, come quando gli Uberti. tiene dell'esclamazione. — Regge. 31. (L) Per: da.— Tórre via: di- Come reggia da veda. Non credo struggere. che gli auguri il reggere la repub- (SL> Per. Compagni: Per tutti blira. — Empio Bu*^ , l : Impius... sidisseche... — Tó'ìy-e. Volevano tra- miles. Hor. Carm. , III , 2i: Impias piantare altrove la città. Farinata, più caedes ; ma qui ancora più proprio, generoso di Camillo, dissuase, dacché le lejjgi deJ.rodin (^raro por- 32. (L)Se... Cesi. — Ripo4: in pa- tate in un ttmpio. —Miei. Da tutti tria. — Semenza: discendenza. — «  i perdoni concessi a'tìf>ibellini , gli Nodo: difticolia. — Sentenza: opi- Uberti erano esclusi (Vili.). Piena nione. d' alletto questa domanda della cru- (SL) Vostra. Per riverenza usa deità di Firenze conilo il sangue suo. il voi , come all'avolo eacciaguida