Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/420

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2^4 iNFEUts^O 10. Non va co' suo' fratei per un cammino. Per lo furar frodolente eh' ei fece Del grande armento ch'egli ebbe a vicino. 11. Onde cessar le sue opere biece Sotto la mazza d' Ercole, che forse Gliene die cento, e non sentì le diece. — 12. Mentre che sì parlava, ed ei trascorse: E tre spiriti venner sotto noi, De' quai né io né '1 duca mio s'accorse, 13. Se non quando gridar: — Chi siete voi? — Per che nostra novella si ristette; E intendemmo pure' ad essi poi. 14. r non gli conoscea; ma e' seguette. Come suol seguitar per alcun caso. Che r un nomare all' altro convenette, 15. Dicendo : — Cianfa dove fia rimaso ? — Per eh' io, acciò che '1 duca stesse attento, Mi posi '1 dito su dal mento al naso. (SD Caco. .Ea., WUiJampri- mum saxis suspensam hanc adspice rupem... Ilic speluncafuit... Serniho- viiniS'Caci facies quamdira tenebat, Solii inacce nani raditi, semperque recenti Caede tcpcbat humus —Sas- so. Della preda dL Caco, Virfjdio: Saxo occultibat opaco (.Ea., Vili). -^Acentino Ma., Vili: Lustrai Aoen' tinimontem.Ov. Fase, l: CicusAoen- tinae timor atque infamia silo ae. Ne parla anco Boezio, leilo da Dante. 10. (L) Fratei: co'Gentauri nella bolgia de'tiranni. — Armento {<i'Ec~ cole). Ne rubò Caco oito capi. {SDFratei ln( ,XU. — Grande. Ma.., Vili: Alcidesaderat, tauro sque hac Victor agebat Ingentes ; vallem- que booes amnemque tenebjLnt. 11. (L) Biece: perverse. — Cento: percosse per l'ira. (SL) Biece. Arios. , XXIX, 12: Atto bieco (lo stupro). Biece per bieche nelle lettere di Gulttone. — Mazza. Virgilio lo fa morire strozzato; Ovi- dio sotto la clava. Ma., Vili : Desu- per Alcides telis prernit; omniaque arma Advocat, elramis vaUisquemo- laribus instai... Ripit arma manu , nodisque gravaturn Robur... Corripit in nodum complexus.— Diece. Reg. I, XXVI, 8 : Perfodiam eum lancea in terra semel, et secundum opus non erit. Tante gliene diede , preso o- m'era dall'ira: Fernius ira.... Fu- rens animis... Furiisexarserat atro . Felle dolor (Mu.^YìU). (F) Biece. Bieco in Dante è con- trario di giudo, e nello Monarchia de- llnisce la giustizia: Reclitudosioere' gula, obliquum hinc inde abjiciens. Soni.: Obtiquilas et deflexio animae a Lege Dei, 12 ( L) Sotto: i due Poeti erano sul* l'argine (SL) Trascorse. Virgilio^ di Ca- co: Fugit ilicet ocuor Euro {Ma., Vili). 13 (L) Gridar : a noi. — Novella: discorso. — Pvu'e: solo. (aL) Nocella, la questo senso è nel Boccaccio, come favellare da fa- bula. — Pare. Erano Fiorentini di famiglie note: però Dante li guarda si attento. 14. (L) Seguelte : segui. — Segui- tar : avvenire. — Convenette : con- venne. (SL) Seguelte. Par., IX, t. 8. — Convenette. Cosi venette e venilte. 15. (L) Dove, mutato nel serpe di sei piedi... . ^ (SL) Cianfa: Donati, della fa- miglia della moglie di Dante : forse