Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/458

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322 INFERNO spirito cristiano, prevale il senso della misericordia. Gregorio (i): Gli Angeli son potestà a cui le virtù avverse vanno soggette: e Tomma- so (2) : Gli Angeli buoni hanno sopra i callivi preminenza. Antonio abate in una delle sue visioni vede un gigante nero che dava del capo nelle nuvole e gettava in un lago, grande come il ma- re, le anime che non fossero dagli Angeli portate in alto. In una vi- sione narrata da Beda, i demoni! stanno éniro le lìamme, un Angelo salva da essi un'anima pericolante; in altra i diavoli mettono in barca re Dagoberto, e i Santi Maurizio e Martino lo liberano: in al- tra i demoni! mettono in bilancia i peccati dell'imperatore Carlo Pia- gno, ma dall'altro Iato la fanno tracollare le Chiese e Badie edificate. In allraj un prete inglese vede in una grandissima chiesa Angeli leg- gere libri scritti col sangue, e quelle note via via cancellarsi. Nella già nota visione d'Alberico, che con tante altre rammenta nel suo bel lavoro il signor Ozanam, una lagrima di carità raccolta dall'Angelo della misericordia cancella le colpe che nel suo libro presenta l'An- gelo della pena. Onde Dante: Tu te ne porti di costui l'eterno. Per una lagrimetla che 'l mi toglie (3). Ne' Boilandisti (4): « La vergine del Signore andò alla chiesa di Dìo, ch'era in quella medesima pieve, a prendere il velo. E, strada facendo, la beata Ida, ecco molli demoni! vennero contro lei nella via, e cominciarono contro la Vergine di Dio a contendere in modo atroce. Allora gli Angeli di Dio vennero di sopra, e fortemente com- batterono co' demoni! per la sposa di Cristo. E essendo i demoni! su- perati dagli Angeli di Dio, fuggirono pe' burroni gridando e dicendo : Guai a noi che oramai cantra questa vergine non potremo combatte' re... Ella in molti luoghi la nostra abilaziotie distruggerà ^ e molte 'prede ci toglierà e in questo secolo e di laggiù. » E un'altra visione (5): « I' era condotto da non so che Etiopi (6) che avevano statura di giganti (7) e aspetto orribile (8) , gli occhi come fornace di fuoco (9;, i denti come di leone , le braccia come travi (10), Pugne come d'aquila, e ne' quali non era misericordia. E' mi conducevano esultanti in inferno; e quando già ero vicino alla bocca del pozzo dell'abisso (11), aspeltavasi ancora che la mia carne fosse resa alla terra onde fu tolta. Ma poiché tu, o preside, facesti ri- tirare il corpo mio, e il beato Giuliano per me rivolse l'orazione al Signore de' cieli, tutto l'inferno si conturbò, e una voce dal trono di Dio fu udita, dicente: Per il diletto mio Giuliano ho ricondotta Pani- ma di costui .... E vennero due vestiti di bianco e mi tolsero dalla signoria de' diavoli, e resero a questa luce. » Un'altra ancora: « A Scratìna moriente assistè Veronica, e vide con gli occhi del corpo la crudel guerra con la quale la travagliava l'an- tico nemico (12). L'Angelo di luce sfava presto ad accoglierla nella partita: di contro il demonio apponeva a Serafina e gravi colpe e leggere Ma l'Angelo di luce rispondeva, Serafina essere di tutte confessa . . . , E quando Serafina diede l'ultimo spirito, Veronica vide (1) Hom., XXXIV. [(7) Inf., XXXI. (2) Som., 1, 1, 109. (8) Inf , XXI: Ahi quant'rglt era (3) Purg., V. ìull' a^pttlo fiero I (4) I, 40G3. Vii. s. Ilhse. (9) Inf., Ili: Cmtoh dùhonia, con oc- (ò) Bolland., I, 583. Vii. s. Juliaiil. chi di bragia. (6) Inf., XXI: Un diavol nero. E nel (10) In'f , XXXIV: Vele di mar non XXXIV la sinistra testa di Lucifero vid' io mai colati. era, quali V':ngbn di là ove il ISilo (Ili Inf., IX. s'avvalla. (12) Pnrg., XI: Antico avvcrsaro.