Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/551

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CANTO XXXIV. 415 serafino caduto occupare uno spazio di ben cinquecento metri , Intan- toché per circa quattrocento usciva fuori della buca ghiacciata. Nella fine del canto imagìna Dante cbe dalle acque emergesse in prima la terra abitabile dalla parte del nuovo emisfero sulla quale era giunto; ma che. cadendo dal cieTo Lucifero, per paura del mo- stro si ritirasse avvallandosi, onde le acque marine la ricoprissero^ e di quanto si avvallasse in quell'emisfero, venisse a sollevarsi nel nostro, accadendo, tra acqua e terra, quasi un cambio di equivalenza; imagina inoltre che la terra centrale dalla parte del nuovo emisfero, per fuggire il vcrmo reo che il mondo fora, si sollevasse nell'emisfero medesimo^ eosi lasciando il vuoto eh' è adito ai tiue poeti per il qual ritornare alla luce, e formando quell'altura eh' é il monte della espia- zione. Cosi Virgilio già porge un' idea di quello che Dante vedrà tra poco, un gran mare, e un'alta montagna. Da Lucifero al piano aperto dell'emisfero opposto i poeti arrivano In ore ventidue circa. Quando Virgilio s'aggrappa ai peli del mostro, era spuntato il sole sull'orizzonte di Catone; e quando riescono all' i- sola cinta di giunchi perenni , al levare del nuovo sole mancavano due buone ore. Avevano dunque fatto cammino per tutto il giorno Senza cura aver cValcun riposo, e per tutta quasi la notte seguente. Se riguardisi alla distanza dal centro della terra alla sua superficie , cento ore vorrobbprsi di rapido corso su via ferrata al tragitto: ma se commisuriamo questo col tempo che a scendere dall' emisfero op- posto al centro il poeta spese nel suo viaggio ideale , le proporzioni s'aggiustano. Se in veniiquattr'ore egli misurò quello spazio, ferman- dosi a ragionare ron lami e a osservare le eo^e, ventidue ore gli po- tevanoessere suffìrienti a salire senza né ragionamenti , né sosta : e ancora 'meno doveva bastargli , non fosse la fatica e l'angoscia dello scendere e dell'ascendere per gli orribili velli, e la difficoltà del re- stante, erto e angusto, cammino. ^16