Pagina:Commedia - Paradiso (Buti).djvu/124

Da Wikisource.
   112 p a r a d i s o   i v. [v. 40-54]   

quale era uno suo parente della schiatta sua per nome Gabelo, al quale andando in quelle parti avea accomandato certa quantità d’ariento, e colui gli avea fatto scritta di sua mano 1; et apparecchiò al giovano l’angelo Raffael in specie di uno giovano che l’accompagnasse et ammaestrasse nel cammino di quel che dovesse fare: imperò che, dicendo Tobia al figliuolo: Io voglio che vadi in Rages per li tali denari, e porta questa scritta; rispuose lo giovano: lo non vi saprei andare; ma io uscirò in piazza e saprò se nessuno vi va, et accompagnerommi con lui. Et, andato in piazza, si li presentò inanzi l’angelo Raffael in specie d’uno bello giovano; e, dimandato da Tobia se li voleva fare compagnia in Rages, elli lo pagarebbe, e l’angelo disse che sì; unde elli lo menò al padre, lo padre liel raccomandò , et informato lo fatto li licenziò che dovessono andare. E messi in viaggio et iunti al fiume Tigri, lavandosi lo giovano li piedi, li venne uno pescio a dosso, lo quale l’angelo comandò ch’elli pilliasse e sparasse e pilliasse lo cuore e ’l fele, e l’avanzo insalasse per averlo a mangiare nella città, e le intestina riservasse. Et, andando al loro cammino, pervenneno alla detta città che si chiamava Rages dei Medi, nella quale era uno fratello primo cugino del padre che si chiamava Raguel, che avea una sua filliuola che si chiamava Sarra che l’avea maritata a sette giovani, li quali la prima notte che erano stati con lei, inanti che a lei si congiungessono, erano stati morti da uno dimonio che si chiamava Asmodeus. Unde Tobia, ammaestrato dall’angelo, andò a casa di questo suo parente e dimandolli la filliuola per moglie 2, et ebbela; e col cuore del pescio arso in sulla bruma cacciò quello dimonio da Sarra, e l’angelo lo legò nello diserto interiore d’Egitto, e tre notti stette in orazione Tobia colla donna sua Sarra, secondo lo comandamento dell’angelo, e la quarta notte si congiunse con lei. Et in questo mezzo l’angelo andò a Gabelo sopra detto, che non era nella città allora, per invitarlo alle nozze di Tobia, e per l’ariento depositato; e, tornato con esso, tornorono in Nini ve colla sposa e colla metà di ciò che avea Raguel, servi, bestiami e pecunia. E tornato a casa, secondo l’ammaestramento che li avea dato l’angnolo, col fele del pescio che avea serbato, unse li occhi del padre, et uscittene fuora allora a modo che uno pannicello d’uovo lo quale Tobia prese con mano e tironnelo fuora, et allora Tobia riebbe la vista, et era stato senza essa quattro anni, sicchè allora si trovò Tobia di 60 anni; e tornato lo fillio e la nuora

  1. C. M mano. E Dio apparecchiò al giovano, andando cercando nella piassa persona saputa del cammino per comandamento del padre , l’Angelo Raffael
  2. C. M. mollie, malvolentieri liela concedette per la ditta cagione; ma avutola, con quelle osservanzie che l’ insegnò l’ angelo e col cuore arso del pescio in su la bruna cacciò via