Pagina:Commedia - Paradiso (Buti).djvu/256

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fatta; niente di mono la luce, che si dice essere principio delle forme, nel principio inanzi ad ogni forma e materia fu creata, e così si manifesta che la forma che ànno ora gli elementi non debbe essere perpetua nè libera: imperò che non fu creata senza mezzo da Dio; ma per mezzo della virtù creata, che Iddio misse nella prima materia, e da la luce delle luci, che è forma che produce ogni forma. E così seguita che la prima materia in quella sua informità, ne la quale fu creata, è perpetua e libera; ma in quella forma, che à ora, è mutabile e corruttibile, perchè non è creata da Dio senza mezzo; ma con mezzo della creata virtù messa in loro nella loro creazione, o per mezzo della luce; e le cose elementate tutte sono arrecate ad essere da Dio per virtù delle influenzie dei cieli e dei corpi celesti, e però appare che sono temporali e mutevili e corruttibili, perchè sono create da Dio per mezzo delle influenzie celesti; e però ben dice: Creata fu la materia; cioè da Dio senza mezzo, ch’elli; cioè gli elementi, ànno; e però quella è perpetua e lìbera, che non soiace se non a Dio. Creata fu la virtù informante; cioè arrecante ad essere le cose elementate; e però adiungne: In queste stelle; ecco che li dimostra Beatrice in che stia la virtù informante, informante le cose elementate; cioè ne le stelle; e dice queste, perchè allora, secondo ch’egli finge, era in cielo, che; cioè le quali stelle, torno; cioè intorno, a lor; cioè alle cose elementate et a li elementi, vanno 1; faccendo lo suo giro e la sua revoluzione; e per questo appare che non sono perpetue, e che soiaceno ai corpi celesti. Et adiunge la cagione, per che gli animali bruti e’ vegetabili, quanto a la loro anima, non sono perpetui nè liberi: imperò che sono di complessione potenziata e perchè sono dedutte ad essere da la influenzia dei corpi celesti, la quale s’infunde coi raggi loro e col loro moto; e però dice: Lo raggio e ’l moto; ecco che tocca due cose che sono cagione de le influenzie dei corpi celesti, de le luci sante; cioè delle stelle le quali chiama sante, cioè ferme, perchè sono create senza mezzo da Dio, tira; cioè produce ad essere, L’anima d’ogni bruto; cioè l’anima sensitiva et imaginativa d’ogni animale bruto, e de le piante; cioè l’anima vegetativa dell’erbe e degli albori, Di compiession potenziata; cioè di composizione materiale, cioè elementale: imperò che tale anima si dice fatta del simplice formale degli elementi, deputato dalla virtù e dalla influenzia dei corpi celesti; e perciò tali anime sono temporali e non perpetue,

  1. Secondo la cosmogonia dantesca, osserva il detto Filosofo subalpino, il Sole è quasi mediatore tra il cielo e la terra, e mediante esso attuansi nel nostro mondo le forme celesti che vi riseggono solo in potenza. Ciò consuona all’opinione del Link che la luce sia il veicolo delle idee o tipi naturali, ed è pure dottrina del nostro Commentatore. E.