Pagina:Commedia - Paradiso (Buti).djvu/667

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gia. Et ora induce a parlare san Piero: Dì, buon cristiano; dice san Piero a Dante: Dì a noi tu, Dante, che se’ buono cristiano, facci manifesto; cioè a noi questo, che io ti dimando, cioè: Fede Che è; ecco proposta la questione, cioè che cosa è fede? Ond’io; cioè per la quale cosa io Dante, levai la fronte; cioè levai alto lo capo verso colui che m’addimandava, che prima lo teneva basso, come fa chi pensa, In quella luce; cioè in quella anima, che era fasciata di luce intorno, unde; cioè da la qual luce, spirava questo; cioè usciva questo che dimandò, che è detto di sopra. Poi; cioè che io ebbi levato la fronte, mi volsi a Beatrice; cioè volsi me Dante a la mia guida, per avere licenzia di rispondere; e questo finge, per mostrare che nessuno debbe rispondere a la question de la fede, se non col consiglio della santa Scrittura, et ella; cioè Beatrice, pronte; cioè manifeste e toste, Sembianze; cioè viste e cenni, femi; cioè fece a me Dante 1, perch! io; cioè perchè io Dante, Spandessi; cioè spargesse e manifestasse, L’acqua; cioè l’abbondanzia del mio sapere, di fuor del mio interno fonte; cioè della mia scenzia, che io aveva d’entro 2, da la quale deriva quello che proferiamo co le parole.

C. XXIV — v. 58-69. In questi quattro ternari lo nostro autore finge com’elli, invocata prima la grazia divina, rispuose a la questione propostali da san Piero, dicendo così: La grazia dell’alto primo pilo; cioè dell’alto campione, che portò primo la lancia co la quale fu vinto lo dimonio, o vero gonfalonieri nostro, cioè Iesu Cristo che primo portò la lancia, co la quale fu vinto lo nostro inimico, e prima sallitte in cielo col gonfalone de la vittoria, che; cioè la quale grazia, mi dà; cioè dà a me Dante, ch’io; cioè che io, mi confessi; cioè manifesti me a san Piero come sono informato de la fede, Comincia’io; cioè io Dante cominciai a parlare, come io òne detto, Faccia li miei concetti; cioè li miei pensieri di me Dante, esser espressi; cioè essere manifesti. Et, invocata la grazia d’Iddio, adiunge come procede poi oltra; e però dice: E seguitai; cioè io Dante nel mio parlare. Come ’l verace stilo; cioè come lo vero modo del parlare, del tuo caro frate; cioè di san Paulo, che fu a san Piero caro come fratello, padre; ecco che chiama san Piero padre, perchè fu primo pastore della Chiesa, Ne scrisse; cioè nelle sue Epistole, Che; cioè lo quale tuo fratello, cioè san Paulo, mise teco: imperò che insieme con teco convertitte li Romani, Roma nel buon filo; cioè della fede cristiana. Fede è sustanzia di cose sperate; cioè fede è quello, in che sta e fondasi la speranza: come l’accidente sta

  1. C. M. Dante manifesti et apparecchiali cenni e viste, perch’io;
  2. C. M. d’entro, di fuora la spargesse del mio intelletto quel che avea dentro da me, dal quale
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