Pagina:Commedia - Paradiso (Buti).djvu/72

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si stende in quelli più da presso, dai quali è meno di lungi: imperò che maggiori li paiano li lumi 1 da presso che quelli più di lungi, lì vedrai; cioè tu, Dante, Come convien ch’equalmente risplenda; cioè lo lume dello specchio più di lungi equalmente risplende, come quello delli specchi più presso. Benchè lo lume paia più piccolo; niente di meno splendido è come li altri, e non è turbo et adducerebbe del corpo della Luna se fusse raro in alcuna parte, e lo raro non trapassasse; che, benchè lo raggio del Sole in quella parte rara si riflettesse più a rieto che nell’altre parti, non verrebbe però quive turba più che altro 2, anco verrebbe così luminosa come altro, come dimostrato è per la esperienzia delli specchi; e come potresti tu dire: Risplende equalmente, se lo lume è minore? A che si può rispondere che la equalità sta nella qualità e non nella quantità, come si vede che, benchè una stella sia maggiore dell’altra, niente di meno l’una e l’altra risplende; benchè maggior sia lo splendore de l’una che dell’altra, non è però che, benchè lo splendore sia minore, sia però turbo. Or come ai colpi; poi che Beatrice ebbe dichiarato e mostrato a Dante per vera ragione che l’oppinione sua era falsa, lo induce ad attenzione della vera cagione del turbo della Luna secondo che finge l’autore, dicendo così: Or come; ecco che induce una similitudine Beatrice a Dante, secondo che finge l’autore, che come la nieve si strugge per lo caldo del Sole e rimane nudo lo sasso et il monte che è vestito di lei; così rimaso lo intelletto di te, nudo dalla falsa oppinione, vollio informare de la vera; e però dice; Or; cioè ora, come ai colpi de li caldi rai; cioè delli caldi raggi del Sole, riman nudo ’l subietto De la nieve; cioè lo monte che rimane nudo, E dal colore e dal freddo primai; cioè rimane nudo lo monte 3 o ’l sasso, e dalla bianchezza che cagionava la nieve in sul sasso e dal freddo che cagionava prima la nieve, Così rimaso te nello intelletto; cioè così rimaso nudo te Dante nello intelletto tuo dal colore che colorava la falsa oppinione, dalla falsa oppinione, Vollio informar; cioè io Beatrice te Dante rimaso così nudo nello intelletto dalla falsa oppinione e dal suo colore, come rimane nudo lo subietto della nieve dal colore bianco e dal freddo di prima per li raggi del Sole, di luce sì vivace; cioè di chiarezza sì viva, cioè di verità sì viva: niuna cosa è più viva che la verità: imperò ch’ella mai non muore, la verità è eterna, sempre fu e sempre sarà vero quello che ora è vero, e però promette Beatrice a Dante che la sua dottrina sarà dottrina viva, che mai non

  1. C. M. li lumi prossimani che
  2. C. M. che altrove
  3. C. M. lo monte o la pietra in su la quale ella è o sta: subietto è quello che sottostà a la cadente, et ecco da che rimane nudo, e dal colore.