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724 | p a r a d i s o x x v i i . | [v. 112-120] |
spira da Dio, e quello cielo ad essa si muove come amante quella virtù: imperò che Iddio, come dice Platone, muove ut amatum: la cosa amata, stante ferma, muove l’amatore ad andare intorno a lei. Lo testo dell’autore può avere l’una e l’altra sentenzia, benchè l’una è contra quello cheè stato detto di sopra, cioè che le cose che sono mosse da Dio senza mezzo sono perpetue, quelle che con mezzo sono a tempo, e li cieli sono a tempo; dunqua lo loro moto debbe essere con mezzo: che siano a tempo lo dice il Salmista, quando dice: Initio tu, Domine, terram fundasti: et opera manuum tuarum sunt caeli. Ipsi peribunt, tu autem permanes: et omnes sicut vestimentum veterascent. Et sicut opertorium mutabis eos, et mutabuntur: tu autem idem ipse es, et anni tui non deficient— , e la virtù; cioè di quel cielo nono s’accende ancora nella mente divina, ch’ei; cioè la quale virtù esso cielo, piove 1; cioè manda giù negli altri corpi celesti: imperò che, come è stato detto di sopra, la virtù divina s’infunde in su questo cielo primo mobile, e quella distributa 2 nelle sue parti s’infunde nei corpi celesti di sotto, e così l’uno infunde nell’altro; e così diversifica, benchè una virtù sia e da uno principio vegna. Seguita.
C. XXVII — v. 112-120. In questi tre ternari lo nostro autore finge come Beatrice, continuando sua orazione, manifesta a lui lo decimo cielo empireo, dicendo così: Luce et amor; cioè lo cielo empireo che non è altro che luce et amore, e così luce et amore infunde nella nona spera, cioè nel primo mobile, d’un cerchio; cioè con uno cerchio, lui; cioè lo cielo nono, comprende; cioè dentro da sè contiene, Siccome questo; cioè nono cielo comprende, li altri; cioè cieli. Lo cielo empireo comprende lo primo mobile, et esso tutti gli altri, e li elementi sono mossi da le pianete, e le pianete de l’ottava spera da la nona, e la nona da la mente divina o con mezzo d’angeli o sanza mezzo, e lo cielo empireo 3 mediante e da Dio et è immobile; e però dice: e quel procinto: cioè lo cielo empireo, solamente intende Colui; cioè Iddio, e non altri, che’l cinge; cioè lo quale Iddio lui, cioè lo cielo empireo cinge: imperò che Iddio comprende lo cielo empireo, et esso lo nono, e lo nono l’ottavo, e così degli altri. Non è suo moto; cioè del primo mobile, per altro distinto; cioè per altro movimento misurato, Ma li altri; cioè movimenti, son mensurati da questo: imperò che lo moto di questo primo mobile è misura di tutti li altri movimenti: imperò che questo primo mobile fa una revoluzione in 24 ore; le quali ore si pigliano da la
- ↑ Piove. Si consideri come questo verbo fenomenale, chiamato impersonale dal gregge de’ Grammatici, in senso metaforico sia ora transitivo ed ora intransitivo con tutte le persone. E.
- ↑ Distributa; distribuita, giusta il distributus latino. E.
- ↑ C. M. E lo cielo empireo immediatamente è cagionato da