Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/149

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canto

VI 13)

mento i nostri premi col merito perche non li vedem ininor ae maggi percliè troviamo che non sono iiè maggiori nè minori del merito nostro, e così non itividiamo i premi maggiori non potendoci paragonare con essi ; quinci la viva justicia adokisce in noi I affeclo si che non se po torcer giamai ad alcunanequitia quindi la divina giustizia rende più dolce ogni nostro affetto in modo che non può volgere giammai ad invidia .diverse voci fan diverse note diverse voci fanno armonia quantunque siano diverse cosi diversi scanni rendon dokc armonia in nostra vita tra queste rote del pari i diversi gradi nella nostra vita beata fanno dolce accordo in queste sfere. /‘ Raimondo Berlingh ieri nobile e conte di Narbona fu no- “ nio civile, affabile, inventore di ritmi vol!ari; magnifico e liberale prestandosi ad ogni inchiesta, si ridusse a stato gravoso pci molti debiti che aveva contratti. A quel tempo un pellegrino venendo dall’ estremo occidente, sciolto il voto alla chiesa di san Giacomo a Campostella, giunse a Tolosa, dove ,appena conosciutosi per uomo colto e ragguardevole, fu invitato a corte, e stretta famigliarità col conte Raimondo / lo persuase che in breve gli farebbe pagare tutti i debiti. Il conte gli affidò la intera amministrazione, ed il pellegrino saldò i debiti tutti noti solo, ma cli più crebbe e moltiplicò il ,A ,\ reddito di Raimondo. Interrogato1 del suo nome e del suo stato rispondeva solo chiamarsi Romeo, cioè desideroso di veder Roma.,Aveva Raimondo quattro figlie, e per la rimessa del suo stato, maritò,Ia prima a Lodovicore di Francia, clic poi fu canonizzato per santo, la seconda ad Edoardo re d’ liighilterra; la terza a Riccario fratello di Edoardq; la quarta fu presa io moglie dal duca Carlo fratello di Lodovico re di Francia, quale passò re in Sicilia.. Tali matrimoni, ne’quali ebbe Digitized by GòogIe