Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/175

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canto

VIII. I6

bianco e splendido: a lui si attribuisce 1’ influsso ad ogni voluttà. Dante pone in questo pianeta quegi’ illustri, clic furono bensì soggetti a lei ma non pertanto vissero bene, e bene morirono, e vidi io in essa luce nel pianeta di Venere altre lucerne altre anime di lei seguaci, che d’ordinario sono le più belle moversi in giro piu e men correnti muoversi intorno più e men veloci credo al modo di br viste interne a seconda delle loro interne visioni, (la ciò misurandosi il loro grado di gloria come favilla si vede in fiamma la favilla è lieve, lucida, ardente, veloce al pari delle anime di quel pianeta ecome voce si discerne in voce nel coro quand una e ferma et altra va eriede quando una si ferma, l’altra scorre per (liverse modulazioni. venti o visibili o no i vapori caldi sono luminosi, ma i freddi oscuri non disceser di fredda nube tanto festini non discesero da fredda nube così veloci che non paresser impediti e lenti che non sembrassero trattenuti e tardi a chi avesse veduti quei lumi divini a chi avesse vedute quelle anime beate, quelle lucerne correrci incontro lasciando il giro pria cominciato in gli altri Seraphini lasciando il giro che fa Venere per impulso del primo mobile,cui presiedono i sevafini; et Osanna voce ebraica, che significa immenso affetto, che non può bene esprimersi nè in greco, nè in italiano, eche noi prendiamo per Salvatore — sonava dentro a quei si cantava in mezzo a quegli spiriti che piu nanci appariron che vennero innanzi si tanto dolcemente che un qua poi non fui sanza disiro di riudire che sem pre poi desidera i di tid i re di nuovo. A Carlo Il, bellissimo di corpo, e molto lussurioso, vivente il padre e dopo la di lui morte, ebbe molti figli da Maria figlia di Stefano re di Ungheria, il primo de’ quali fu Carlo Martello clic premnorì al padre. Il secondo fu Lodovico semplice, che