Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/222

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2t2 PARADI$O nima di Sigieri maesro di logica nella via detta degli Strami di Parigi, dove allora erano le scuole, e nelle quali insegnò verità, che gli partorirono odio. È invidioso colui di cui mvidiasi la felicità: invido chi invidia il bene altrui. Indi dopo il discorso di san Tommaso vid io la gloriosa rota la corona di que’ gloriosi dottori moversi circolarmente e render voce a voce ed alternar le voci in tempra ci in dolcezza eh esser non puo nota se non cola con tali note, e con tanta dolcezza che non possono trovarsi che in cielo dove s insempra di gioire dove si ha eterna gioia. E ciò coincide con quanto disse superiormente, che cioè il canto di quelle anime non poteva trarsi fuori del cielo, e chiunque voleva udirne la dolcezza doveva farsi le ali per volarvi. così come horolovio che ne chiame nell ora che la sposa di Dio surge a mal(mar lo sposo perche I ami come l’orologio invita la Chiesa sposa di Cristo a cantarne le laudi nel mattino per meritarsi l’amore di lui che I una parte e l altra lira ci urge Un Im sonando con si dolce nota che il ben disposto spirto d amo re turge il qual orologio COLI una parte della ruota Lira quella che ad essa ruota vien dietro e spinge l’altra che le va innanzi, flnchè il battaglio ùrti nella campana a dare il suono, onde colui ch’ è disposto a pregar Dio si svegli, e s’empia d’amore. I dottori dovettero sorgere di notte per lo studio, come i religiosi a cantare, essendo la notte atta alle visioni, e più adatta alla contemplazione.