Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/243

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canto

XII. 2.33

COMMENTO DI BENVENUTO Si divide il canto in quattro parti. Nella prima, si mostra una corona di anime fra loro simili. Nella seconda, san Bonaventura racconta la vita di s. Domenico. Nella terza, si sgridano i moderni frati minori. Nella quarta, un’anima si palesa, e dà notizia di molte altre. Aveva appena san Tommaso finito il suo discorso, che gli spiriti beati ricciminciarono il tralasciato ballo circolare, ed altri spiriti sopravvenendo fecero altro cerchio intorno al primo, uniformandosi al moto ed al canto. la santa mola il drappello di que’ risplendienti spiriti danzanti in giro e moventisi qual mola o macina comincio a rotar a tripudiare silo- sto come la benedicla fiamma san Tommaso tolse i ultima parola finì il suo discorso e non si volse prima tutta nel suo giro e non ebbe compito un Intero giro che un altra di cerchio la chiuse cI moto a moto e canto a canto colse che un’altra corona di beati la circondò, ed accordò il moto ed il canto al moto ed al canto del cerchio inchiuso. canto che tanto vince nostre muse nostre sirene in quelle dolci tube canto che articolato in que’ dolci organi supera tanto quello de’ nostri poeti e delle nostre cantatrici quanto primo spiendor quel che infuse quanto il raggio diretto supera il raggio riflesso. Dante vuol significare che quei santi dottori cantarono più dolcemente, e con maggior diletto ne’ sacri libri. di quello che i poeti coi loro carmi, quantunque si dicà che movessero gli alberi, i sassi e le fiere. Vincevano pur anche le sirene che figurano le illecite voluttà. Il canto di que’ dottori era ispirato da Dio, ossia per la scienza teologica: ma il canto delle altre scienze è riflesso della natura e dell’arte. Le due ghirlande conteste di quegli spiriti beati di