Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/297

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canto

XV. 287

Tutte lecose hanno un fine. Dove ora è la superba Babilonia, la gran Troia, Rornalnvincibile sovrana dcl mondo? Bellincion Berci vid io andar cinto di cuoio e d ossoXvaloroso guerriero. della famiglia dei Ravegnany, il quale portava una cintura di cuoio, con fibbie ed ornati d’sso, non già di gemme ed oro come ora e vidi venir da lo specchio la donna sua sanza I volto dipinto e sua moglie torsi dallo specchio senza belletio sul viso: e vidi quel di Neri del qe si dirà in seguito. e quel dei Vechio altro uomo di taglio antico semplice, e senza pompa esser contenti a la pelle scoperti contentarsi di andar vestiti di pelle senza alcun fregio et le sue donne al fuso et al pennecchio e le mogli loro contente del fuso e della rocca; mentre ora le donne fiorentine perdono il tempo ad azzimarsi lascivamente. o fortunate! o quelle donne ben fortunate! ciascuna era certa disua sepoltura ciascuna aspettava nella patria, fra parenti, congiunti, figli ed amici di chiuder gli occhi nell’eterno sonno e nulla e niuna era ancor diserta nel lecto per Francia era ancora abbandonata dal marito, che la lasciava fredda nel talamo, mentre egli per Francia, Fiandra, Inghilterra correva, a romper la fede in amorose avventure. E se le mogli or seguitassero i vagabondi mariti, fuori di patria spesso miseramente morirebbero, avvera ndosi quel detto in terra straniera tu bene vivrai ma misera e trista la fuori morrai se poi non li seguitassero vivrebbero vedove disperate vivendo ancora il marito. Alcuni leggono e nulla era diserta era priva di marito, morto per Francia combattendo per la Francia; ma la prima lezione è migliore. L una veghiava ai studio de la culla I’ una vegliava intorno al bambino che vagiva nella cuna et consolando usava I idioma che pria li padri e le madri trastuila e per quietarlo usava del linguaggio solito per addormentarlo cioè della