Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/299

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canto

XV. 289

damente circondata da proc Nel mentre che si celebravano tfunerali sul di lei cadavere’uin frate ingenuo e di corta rneit 4 nel funebre elogio disse — aver trovato in questa femmina un solo peccato, cioè che aveva mangiato il popolo fiorentino: — una CiangheUa un Lapo Saltarello due temerari e perversi fiorentini. Saltarello fu un legale litigioso, parolaio e molto infesto a Dante mentre fu in esigi io sana tenuto allor tal ‘- maraviglia avrebbero fatto a quel tempo antico tal maraviglia qual or sana Cincinnato e Corniglia come farebbe ora maraviglia in Fiorenza trovare uno simile a Cincinnato, o scorger donna da mettere a paro di Cornelia. Di Cincin nato parchissimo ed amantissimo della repubblica si parlò nel sesto canto. Livio scrive che vendette un campo, e rinunciò alla maggiore dignità, mentre i fiorentini si farebbero scannare per l’opposto. Cornelia poi era la figlia del gran Scipione Africano, madre de’ Gracehi, donna nìagnanima e tanto pudica che sdegnò sempre i secondi voti. Maria mi die chiamata in alle grida la vergine Maria invocata da mia madre,e’dobn del parto, mi aggiunse citta(litìo a Fiorenza a cosi riposalo e cosi bello viver di cittadini a tanto quieto e puro vivere dell’ordinata città a cosi fida cittadinanza a cittadini incapaci di tradire la patria, come or fanno, a cosi dolce ostello a tal dolcezza domestica, e nel antico vostro baltisteo insieme fui cristiano e Cacciaguida e nel vostro antico battistero, una volta tempio di Marte, fui battezzato col nome di Cacciaguida. Moronto fu mio frate et Eliseo ebbi due fratelli, Moronlo ed Eliseo col cognome della mia stirpe: mia donna venne a me di Vai di Pado dalla città di Ferrara, nella valle di Po, anzi chiusa da tre rami del Po e quindi il sopranome tuo si feo il cognome di Aldighieri, giacchè la di lui mogliefu degli — Voi. . 19 -