Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/363

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canto

XIX. 33

gna, cibati i figli, vola intorno al nido, quasi per raccogliere gli sguardi riconoscenti de’ figli., e del pari I’ aquila, cibato il lungo digiuno di Dante, si aggirava intorno di lui che la guardava riconoscente la ben dada image 1’ aquila composta da tanti spiriti sapienti che tali moveasospinta da tanti consigli che movea 1’ ali per tante volontà quanti erano gli spiriti che la componevano si fece cotal qual la cicogna si rigira sopr esso il nido poi eh a pasciuti i figli si nìosse come la cicogna, che vola intorno al nido dopo cibati .1 figli ci io si levai le ciglia ed io la guardai, come i figli della cicogna pasciuti guardano la madre come quel che pasto la riinira: quell’ aquila roleando cantava e diceva vola ndomi intorno dicea nel canto il giudicio eterno ce a voi mortali la giustizia divina è tanto a voi mortali nascosta qual son le mie note a te che non lintendi com’ è inintelligibilea te questo mio canto. Poi sequitaron quei lucenti incendi de lo Spirito Sancto. poscia si quietarono quei lucenti incendii dello Spirito Santo, ossia cessarono il movimento ancor nel segno che [ce i romani al mondo reverenti restando tuttora nella forma e figura dell’aquila, insegna del romano impero. esso ricomincio il segno ricominciò chi qualunque non crede in Cristo non saZio mai a qzsto regno chi non è credente non salì e non salirà a questo regno celeste ne pria ne poi che I si chiavasse a legno nè prima nè dopo della passione e morte di Cristo in croce. Prima bisognava credere in Dio venturo: dopo in Dio venuto a redimere il genere umano. Tutti quelli che si tolsero al Limbo avevano creduto in Cristo venturo, gli altri salvati dopo, credettero in Cristo venuto, e di questi si parlerà nel canto XXXII. ma vedi molti gridan ‘rj.qto, cristo, molti dicono di credere e gridano altrui la J.(Il. . 23