Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/423

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canto

XXIII. 443

cose passate: non si verria al milliesmo del vero non si arriverebbe alla millesima parte di vero cantando il saneto riso descrivendo la santa letizia e quanto il sancto aspecto e quanto il santo viso di Beatrice [acea mero facea puro si mo sonasser tutte quelle lingue che Polzmnia con le sorore [ero del latte br dokissimo piu pingue se ora cantassero tutti quei poeti, che Polinnia, con le muse fecero pitì pingui del br dolcissimo latte per aiutarmi in mio aiuto. Dante chiama le muse sorelle a Polinnia sì perché si dicono venute dagli stessi genitori, sì perchè tutte le scienze sono insieme legate. Usa del latte per figurare la scienza poetica, perché essa prima si offre ai giovani secondo Macrobio, sant’Agostino e Virgilio; anche poi per significare che la bellezza e profondità della teologia massimamente consiste nell’ Incarnazione del Verbo. e cossi figurando il Paradiso lo sacrato Poema convien saltare come chi trova suo cammin reciso e così come feci del riso di Beatrice, conviene cF il sacrato Poema, mentre va descrivendo il Paradiso, salti, trapassi molte cose indescrivibili, come l’uomo che viaggia deve saltare, quando trova rotta la strada. ma chi pensasse il ponderoso thema il profondo e grave argomento dell’essenza di Gesù Cristo e I umero mortal che se ne carca e se considerasse che io mortale assumo argomento di cosa immortale noi biasimarebbe non avrebbe ragione di biasimano se sott esso trema se vacilla sotto del peso (li così grave materia, non ce paregio di pichola barca non è prova di piccola barca questa che io vado arditamente tentando quel che fendendo va I ardua prora e non è propria ne da nocchier che a se medesimo parca di nocchiero che tema naufragio, e per sua salvezza non azzardi entrare in allo mare. Come sono indispensabili buon legno e valente nocDigitized by Google