Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/485

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canto

XXV1I. 47t1

quindi san Pietro — o cupidigia, che affondi tanto gli uomini sotto di te, che nessuno è capace di sottrarsi, e venir fuori da’ tuoi abissi; il voler ben fiorisce negli homini la buona volontà mostra negli uomini il fiore, ma non arriva al frutto ma la pioggia continua converte in bozachioni le susine vere ma come la pioggia continua converte le vere susine, o prune in bozzacchioni o susine guaste e vane, così i frequeuti stimoli a male operare trasmutano il buon volere, fede et innocentia son reperle solo nei parvoletti troverai la fede e 1’ innocenza solo nei fanciulli e poi ciascuna fuge pria che le guancie sien coperte poi ciascuna fugge prima che le guancie siano coperte dalla prima lanugine: tal ancora balbutiendo digiuna osserva il digiuno un fanciullo che ancora non sa perfettamente pronunciar la parola che poi con la lingua sciolta divora qualunche cibo per qualunche luna che poi adulto e buon parlaLore, divora qualsivoglia cibo vietato dalla Chiesa nei giorni di digiuno, in qualunque stagione la Chiesa lo prescriva. e tal balbuttendo ama et ascolta la madre sua che dista poi di vederla sepolta tal altro non avendo ancora spedita la lingua, ama e rispetta le correzioni della madre sua e divenuto adulto e distinto parlatore, augura la morte alla stessa sua madre. Così la pelle bianca si fa nera nel prtmo aspecto di la bella figlia di quello che apporta matte e lascia sera così la pelle bianca della bella figlia del sole che apporta il mattino e lascia la sera, ossia la natura umana, della quale gli antichi credettero padre il sole, nel lrimo aspetto bianca si fa nera, ossia nel principio buona si perverte poscia e si fa rea. Si può anche moralmente interpretare cosi. — La purità o l’innocenza dell’ umana natura, figlia del sole eterno di Dio, che apporta il mattino, la luce di grazia, e nella sera le tenebre