Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/74

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paradiso

di Dio che qui ne ha posti, e ne aggiudica, che la qua) cosa, la qual discordanza vedrai non capere vedrai non esistere in questi corpi celesti se esser in canta e qui necesse — (se per perche), ed allora, perchè è necessario che qui gli spiriti sian tutta carità et se la sua natura ben rimiri anzi ee formale ad esto beato esse e se bene mediti sulla carità, troverai che è essenziale alla essenza o condizione della beatitudine concordare pienamente colla volontà divina tenerse dentro a La divina voglia co4formarsi alla divina volontà perche una [ansi nostre voglie stesse e da tale necessità costituente la beatitudine, consegue che tutte le voglie di noi beati, informate nelle volontà di Dio come in centro comune, divengono una sol voglia. Boezio dice che i beati in Paradiso sono stretti dalla sola carità in modo che, il minimo, e massimo goda della sua beatitudine nel rispettivo grado, come se godesse anche dell’altrui. Qual maraviglia se Iddio sia in tutti, ed essi tutti in Dio? Tutti hanno in premio di veder Dio, e quanto ora si suppone, allora con pienezza di scienza si comprende. Si che come noi sem di soglia in soglia si che la nostra collocazione di grado in grado per questo regno celeste piace a tutto I ‘egno a tutti quanti i beati come al Re come a Dio che a suo voler ne nvogtia ne accende secondo il voler suo in la sua volonta e nostra pace e per suo volere e per nostro contento: quanto l’amore è più diffuso, tanto è più perfetto, in quanto si riferisce al solo Dio ella la divina volontà ce quel mar grande al qual tutto se move cio eh ella cria al qua) tutto si volge quanto crea e che natura faQe e che natura produce. L’ acqua ha origine dal mare e torna al mare, senza che il mare ridondi, così tutte le cose tanto generate quanto create a lui si volgono, senza che ciò porti alcuna variazione.