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paradiso

dalle stelle, e dopo morte tornassero alle stesse stelle conformi. La stella conforme chiamasi quella, che fu motivo dei semi di vita e d’intelletto, ed ecco perché ritenevasi che le anime discendessero dalle stelle. Perché poi gli elementi tendono all’ origine loro, così le anime tendessero alle stelle, da cui erano venute. Nelle anime asserì trovarsi ogni tendenza a virtù, e perciò gli studi non apportare all’ intelletto che la remozione de.gL’ impedimenti, come si avvera nell’ ubriaco ed epiletico. dice che i alma a la sua stella riede per la morte del corpo credendo quella quindi esser decisa credendo che fosse dipartita da quel luogo quando natura per forma la diede allorchè natura la destinò, la ordinò ad informare il corpo. et forse sua intenzion ed altra guisa che la voce non suona e forse l’intenzione di Platone fu diversa dal senso letterale delle parole. L’espressione dubitativa che viene usata per rispetto ai primi sapienti i quali tennero la opinione di Platone, e fu seguita, oltre che da Pittagora, da Tullio, Virgilio, edallo stesso cristianissimo Boezio esser puote con intenhiora di non esser derisa può essere con retta intenzione, consonante alla fede, e che non meriti disprezzo: forse suo arco percuote in alcun vero forse la sua opinione in qualche modo coglie nel vero. Elli intende i onor de i influentia et il biasmo tornare a queste rote egli intende che dalle stelle venga i’ influsso al bene ed al male, ossia che la virtù, e vizi dell’anima debbono in gran parte attribuirsi all’ influsso delle stelle. Platone fu poeta, e poeta scrisse molte cose in metafora. Come io seguendo Dante parlo dubitando, cosr Platone può aver parlato al modo del tempo suo, e come comunemente anche oggi si dice — questi è figlio del sole, o della luna, e tale tornerì alla sua stella. questo principio male inteso torse già tutto il mondo quasi qnesta opinione male intesa trasse dalla via