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188 | p u r g a t o r i o viii. | [v. 133-139] |
diventa l’omo virtuoso o vizioso, secondo ch’elli s’avessa 1; e però bene disse vero lo Savio; A convictu formantur mores; e cusì vuole dire che costoro avvessati 2 a le virtù, vivendo coi virtuosi, sono rimasi sempre virtuosi; e però dice: Uso; cioè lo vivere coi virtuosi, et 3 avvessarsi di picculo a le virtù, e natura; cioè la virtù 4 governativa e produttiva di simile a sè, sì la privilegia; cioè dota la vostra gente e falla differente dalli altri: privilegio è privata legge, cosa data singularmente ad uno, o a più di grazia, e però privilegiare è dare di grazia, e così si dè intendere; cioè li dà di grazia sì la virtù a la vostra gente per sì fatto modo, Che, perchè capo reo; cioè lo dominio 5 del mondo, che dovrebbe essere esemplo di virtù che è capo di male e di vizio, lo mondo torca; cioè faccia andare lo mondo per la via torta e non per la via ritta; che elli intenda de le signorie del mondo, appare di sotto nel canto xvi. Sola 6 va ritta; cioè per la via de le virtù cammina la vostra gente sola dall’altre gentili case, e non seguita la mala condotta dei signori altri del mondo, che danno malo esempio e guastano lo mondo, e il mal cammin; cioè quello dei vizi, dispregia; cioè sola la vostra 7 gente. Questa è grande loda de la casa Malaspina, e possi verificare lo detto dell’autore, intendendo lo suo parlare discretivo 8 dei gentili omini e non delli altri; sicché dicendo Sola, s’intende sola la vostra gentile casa da tutte l’altre gentili.
C. VIII — v. 133-139. In questi due ternari et uno versetto lo nostro autore fìnge che ’l marchese Currado li predìca eli’elli ricevrebbe 9 cortesia da’ marchesi Malaspina, e così fu: imperò che, poi che l’autore finge che avesse questa fantasia, avvenne ch’elli andò in Lunigiana e fu molto onorato da’ marchesi Malaspina; ma fu innanti che scrivesse questa parte, e però finge che li sia detto innanti. Dice adunqua così: Et elli; cioè lo marchese Currado disse a me Dante: Or va; cioè tu, Dante, al tuo cammino, che il Sol non si ricorca Sette volte; cioè non si riposerà in Ariete, come fa ogni anno: per sette volte s’intendeno sette anni: imperò che ogni anni lo Sole si entra e sta in ogni segno 30 giorni, come sono 30 gradi: im-
- ↑ C. M. s’avezza e sè ausa; e però
- ↑ C. M. avezzati et usati a le
- ↑ C. M. et ausarsi da piccolo
- ↑ C. M. virtù generativa e produttiva
- ↑ C. M. lo dimonio del mondo,
- ↑ La cortesia dè Lettori ci vorrà condonare l’errore di Solo per Sola, sfuggitoci nel testo, v. 132. E.
- ↑ C. M. vostra casa e gente.
- ↑ C. M. discrettivo
- ↑ Ricevrebbe; riceverebbe. Simili contrazioni derivano dalla trasposizione dell’r all’ultimo, innanzi all’e nell’infinito, come adoperavano i Trovatori. Così dicevan essi defendr, respondr, e defender, responder. Non tutte però codeste sincopi sarebbero oggi approvate, mentre invece in alcuni verbi sono le sole acconsentite: potrò, saprò, ec. E.