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[v. 115-129] | c o m m e n t o | 213 |
re; e bene chiama l’autore li peccati piaghe: però che come la piaga difforma e guasta lo corpo; così lo peccato l’anima. E finge l’autore che a lui 1 dove scrisse sette P, a denotare che ogni omo quasi pecca in tutti i sette peccati mortali in qualche modo; et anco per dare perfetta la sua dottrina: imperò che, ammaestrato l’omo nel tutto, è ammaestro 2 in ciascuna sua parte.
C. IX — v. 115-129. In questi cinque ternari finge lo nostro autore che l’angiulo aprisse con le chiavi lo verchione de la porta del purgatorio, e dichiarasse loro l’efficacia di quelle due chiavi, e come erano fatte et unde l’avea avute e con che condizione, dicendo così: Cener, o terra che secca si cavi; cioè dell’altra terra, e dice secca: imperò che la terra secca àe colore bianco più che cenerugiolo 3, D’un color fora col suo vestimento; cioè col vestimento de l’angiulo; e così dimostra che l’angiulo era vestito d’uno colore cennerugiolo e terresto. E questo finge l’autore, per dimostrare che l’autorità dell’assolvere è data pure a l’omo: imperò che Cristo la diè a santo Piero, quando disse: Et portœ inferi non prœvalebunt advcrsus eam. E ttibi dabo claves regni cœlorum. Et quodcumque ligaveris super terram, erit ligatum et in cœlis, et quodcumque solveris super terram, erit solutum et in cœlis; e però finge che quello angiulo fusse vestito di sì fatto colore; cioè che chi àe sì fatta autorità è vestito di carne umana; et anco per dimostrare che al sacerdote s’appartegnano vestimenti d’umilità, e di sì fatti colori che significhino umilità e mansuetudine come sono li bigi e li romaneschi. E di sotto da quel; cioè vestimento, trasse du’ chiavi; cioè lo ditto angiulo. E per questo dimostra che l’avesse sotto il vestimento, quanto alla lettera; ma allegoricamente s’intende che le chiavi sono concedute all’anima 4 del sacerdote, la quale è vestita de la carne umana. Queste due chiavi sono la scienzia e prudenzia, che dè avere lo sacerdote in sapere usare la potenzia di discernere li peccati l’uno dall’altro e la gravessa loro: e questa finge che sia d’arietìto, perchè è men cara che l’altra; l’altra è l’autorità del perdonare e di ritenere, e questa 5 che sia d’oro, perchè è più preziosa 6, è più cara che la prima. E queste due; cioè potenzia di discernere, autorità d’assolvere, nomina chiavi: imperò che come la chiave serra et apre; così queste due; potenzia et autorità, serrano et apreno 7 lo cielo ai peccatori. L’una era d’oro; cioè quella che significa l’autorità de l’assolvere e del legare, e l’altra era d’argento; cioè quella che significa la potenzia di
- ↑ C. M. a lui ne scrivesse vii, a denotare
- ↑ C. M. ammaestrato - Il nostro Codice - ammaestro -, participio scorciato al solito, come racconto, trovo, urto, per raccontato, trovato, urtato ec. E.
- ↑ C. M. cenneregiullio,
- ↑ C. M. alla via del sacerdote,
- ↑ C. M. questa finge che
- ↑ C. M. preziosa et è più
- ↑ C. M. aprono