Pagina:Commedia - Purgatorio (Buti).djvu/360

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retta linea in su. E dice 1 che per quil modo lo raggio reflesso va in insù, per lo quale cade del Sole in giù; e però dice: Salliendo su: cioè in alto a l’opposito, per lo modo parecchio; cioè pari, A quel che scende; cioè a lo raggio che scende ne l’acqua, o vero ne lo specchio 2; et adiunge similitudine a similitudine per modo differente, dicendo che lo raggio che cade, non cade a modo de la pietra che cade con spazio di tempo; ma lo raggio del Sole che cade e scende giù nell’acqua o ne lo specchio, scende sensa distanzia di tempo, sicchè quello che si leva dall’acqua, et o da lo specchio, si leva su subito; come quello che scende, scende subito sensa mezzo di tempo, e in tanto si diparte; cioè e solamente 3 è differente quil che cade in giuso, Dal cader de la pietra; che non cade per destanzia a tempo; e però dice: in egual tratta 4, Sì come mostra esperienzia et arte; cioè la prova che si può vedere de la pietra et anco del raggio del Sole ne l’acqua e ne lo specchio, come riverbera a l’opposito; ma che sia per lo modo pari, questo si mostra per la Prospettiva. Ora Dante adatta la similitudine a proposito: Così mi parve; cioè a me Dante, da luce rifratta; cioè da una luce riverberata; cioè simile a quella che esce dell’acqua o de lo specchio, che l’occhio nolla può sostenere, anco accecherebbe se troppo l’omo la patisse: non sensa cagione dice l’autore luce rifratta, volendo dare ad intendere che la luce eterna; cioè Iddio ferisce ne la faccia dell’angiulo, et inde rifrangesse nel suo volto, Ivi; cioè quive: dinanzi a me; cioè a me Dante: imperò che, secondo che l’autore finge, questo era l’angiulo lo quale venia per assolverlo del peccato de la invidia, lo cui splendore finge che non potesse patire, esser percosso; cioè de la detta luce, Per che a fuggir la vista mia fu ratta: imperò che finge che chiudesse li occhi. Questi angiuli, che l’autore finge che siano ad ogni balso, sono le grazie prevenenti, illuminanti, cooperanti e consumanti, che Dio dona e manda ai peccatori ad uscire del peccato; le quali grazie la sensualità non può comprendere, quando sono di lunge, perfettamente se non coll’opera, per la quale benché vincano la

  1. C. M. dice che tanto la reverberazione va in su, quanto lo raggio in giù;
  2. C. M. nello specchio, cioè che come lo raggio solare scende subito senza distanza di tempo nell’acqua e nello specchio; così lo raggio reflesso quinde saglie subito all’ opposita parte senza distanzia di tempo; et aggiunge la similitudine, dicendo: tanto si diparte;
  3. C. M. si diparte, cioè è differente lo ragio del sole descendente nell’ acqua o nello specchio, Dal cader
  4. C. M. tratta; cioè per diseguale distanzia; e questo, come uno ablativo, secondo lo Grammatico, determina quello solamente col verbo si diparte; cioè che il raggio descendente o ne l’ acqua o nello specchio è differente dal cadere della pietra solamente per diseguale distanzia: imperò che nel cadere della pietra è qualche distanzia; nel descenso del raggio solare è nulla. Sì come