49Et accostarsi a me, come davanti,1
Essi medesmi che m’avean pregato,
Attenti ad ascoltar nei lor sembianti.
52Io, che du’ volte avea visto lor grato,
Incominciai: O anime, secure2
D’aver quando che sia di pace stato,
55Non son rimase acerbe, nè mature
Le membra mie di là; ma son qui meco
Col sangue suo e co le suo’ giunture.
58Quinci su vo, per non esser più cieco:
Donna è di sopra che ne acquista grazia;
Per che il mortal pel vostro mondo reco.
61Ma se la vostra maggior vollia sazia
Tosto divegna, sì che il Ciel v’alberghi,
Che è pien d’amore e più ampio si spazia;3
64Ditemi, a ciò che ancor carte ne inverghi,4
Chi siete voi, e che è quella turba,5
Che se ne va di rieto ai vostri terghi?6
67Non altramente stupido si turba
Lo montonaro, e rimirando ammuta,7
Quando rozzo e salvalico s’inurba,
70Che ciascun’ombra fece in sua paruta;
Ma poi che funno di stupore scarche,8
Lo qual nelli alti cuor tosto s’attuta:9
73Beato te, che de le nostre marche,
Incominciò colui che pria ne inchiese,10
Per morir meglio esperienzia imbarche!
- ↑ v. 49. C. A. E raccostarsi
- ↑ v. 53. C. M. C. A. sicure
- ↑ v. 63. C. M. più anco si spazia,
- ↑ v. 64. C. A. ne verghi,
- ↑ v. 65. C. A. e chi è
- ↑ v. 66. C. A. diretro a’
- ↑ v. 68. C. M. C. A. montanaro
- ↑ v. 71. C. A. furon
- ↑ v. 72. C. A. negli atti lor
- ↑ v. 74. C. A. Ricominciò colei,