Pagina:Commedia - Purgatorio (Buti).djvu/771

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beni corporali e temporali che vegnano meno; ma inverso li spirituali et eterni che mai non vegnano meno. E secondo l’allegoria, la carne de Beatrice sipolta1 si dè intendere lo intelletto letterale e morale de la santa Scrittura, prima piaciuto a l’autore, e poi lassato da lui: imperò che sepelire è appiattare lo corpo morto nel sepulcro, e così a Dante s’appiattò lo intelletto litterale e morale della Teologia, quando si partì da essa, lo quale prima li era tanto piaciuto. Mai non t’appresentò natura o arte Piacer; cioè mai non pillasti piacere di cosa2 produtta da la natura, o vero dall’arte, tanto, quanto; piacere, s’intende, le belle membra: cioè ti rappresentonno, en3 ch’io; cioè ne le quali io Beatrice, Rinchiusa fui; secondo la lettera pare che Beatrice fusse una donna la quale Dante molto amasse; ma elli intese de la santa Scrittura, de la quale fortemente fu inamorato mentre che fu ne la puerizia; e però, per servare la fizione, sempre parla come di cosa corporale, intendendo sotto questo parlare l’allegorico intelletto. Ecco secondo l’allegoria per le belle membra, in che fu rinchiusa Beatrice, sono li libri e li testi de la santa Scrittura li quali contegnano la santa Scrittura, come le membra corporali dell’omo contegnano l’anima; e questi libri e testi piacqueno nel ditto tempo più a l’autore, che niuna altra cosa naturale o artificiale che mai avesse veduto. e che; cioè e le quali membra, so ’n terra; cioè sono in terra, sparte; cioè, secondo la lettera, sepolto; ma allegoricamente sono libri e li testi de la santa Scrittura sparti per lo mondo in diverse parti; ancora si può intendere del divino officio che canta la santa Chiesa, nel quale la santa Scrittura è divisa sì, che ne’ luoghi convenienti sono appropriate le suoe parti. E, se ’l sommo piacer ti si fallio; cioè e se quel sommo piacer, che tu avei de le mie membra, ti venne meno, Per la mia morte; cioè imperò che lo studio, che tu pilliavi ne’ miei libri, morì e venne meno come4 venne meno l’omo ne la morte, qual cosa mortale; come sono tutti li beni mondani: imperò che tutti vegnano meno e muoiono a l’omo, o almeno ’l omo muore a loro, Dovea poi trarre te; cioè Dante, nel suo disio; cioè nel suo desiderio? Quasi dica: Nulla. Ben ti dovevi; cioè tu, Dante, per lo primo strale; cioè per lo primo colpo, che dato t’avea la fortuna col suo strale, De le cose fallaci; cioè dei beni temporali e mondani: questo strale significa in questa parte la privazione: quando la fortuna ti tolle una cosa che ti piace, ella ti percuote col suo strale; questo vocabulo è grammaticale5, cioè stra-

  1. C. M. di Beatrice sepolta
  2. C. M. cosa perduta
  3. En per in talora adoperavano gli antichi, ad esempio delle lingue romanze. Ciullo d’Alcamo cantava «En paura non mettermi Di nullo manganiello » E.
  4. C. M. come viene meno
  5. Grammaticale; pertinente a Grammatica, alla lingua latina. E.