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Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) I.djvu/129

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18 ARISTOFANE


diceopoli
Ahimè, povere
dramme!
ambasciatore
E difatti, noi ci strapazzammo
per le pianure del Caistro, errando,
dormendo entro le tende, e sovra i cocchi
mollemente sdraiati. Era un supplizio!
diceopoli
La pacchia era la mia, che me ne stavo
sugli spaldi, sdraiato in mezzo al fango.
ambasciatore
Ci facevano, ovunque ci accogliessero,
bere per forza un vin pretto e soave
entro calici doro e di cristallo.
diceopoli
O di Crànao città, non senti come
si fan beffe di te gli ambasciatori!
ambasciatore
seguitando
Ché in conto tengon d’uomini, quei barbari,
solo quelli che cioncano e diluviano!