Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) I.djvu/87

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LXXXIV PREFAZIONE

Non si può tribuirgliene la paternità con sicurezza assoluta, ma è ben degno di lui quest’altro vaghissimo frammento tii una commedia intitolata: 1 Persiani. Qualcuno prometteva il ritorno dell’età dell’oro, della ricchezza ^Nr’S\S\SvS’S\SvS’S’S’S’SvSsSvSvSsSvSvS\S’I\S\S\S>S\S<SSS’S\i\S\S\S\S\S\SvS’ Fu. 22 ( pag. XLVII) universale: altri obiettava che allora nessuno avrebbe più voluto compiere i lavori manuali. E il primo (130): D’aratori, di chi fabbrichi gioghi e falci, di ramai, di semenza e palizzate, che bisogno avrem più mai: Dalle fonti giù di Pluto. a irrigare ogni sentiero fiumi gonfi e romorosi scenderan di brodo nero, travolgendo, a mo’ di ciottoli, pan buffetti e berlingozzi: verserà, piovendo, il cielo, vin fumoso giù nei pozzi; il purè cadrà dagli embrici caldo caldo, con frittelle tutte gigli, tutte anemoni, con ravioli a cascatelle; e pei monti, sopra gli alberi, sbocceran salsicce al posto delle foglie, calamari delicati, e tordi arrosto.