Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) II.djvu/165

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162 ARISTOFANE



sosia

i Eh, che fintone?
L’ ha trovata la scusa, perché tu
lo lasci andare!

schifacleone

Questa volta tanto,
l’ha fatta corta! Ho inteso, che tirava
a infinocchiarmi. Va’ tu, dentro, e il ciuco
recalo fuori a me. Neppure il naso,
deve metterci, il vecchio, fuor dell’uscio!
Sosia entra, e toma sùbito, trascinando per la capezza l’asino carico
di due gerle, tra le quali si appiatta Filocleone, aggrappato al ventre
della bestia con le mani e coi piedi. L’asino raglia.

sosia

Ciuco, piangi! Perché? Perché venduto
sarai quest’oggi? Allunga il passo! Gemi?
Portassi forse qualche Ulisse?

schifacleone

E porta
qualcuno appeso sotto, affedidio!

sosia

Chi? Fa’ vedere!

schifacleone

Questo!